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venerdì 16 dicembre 2011

Canon 18 55 IS II vs Canon 50mm 1.8 mk1

Obiettivo zoom o fisso, ottica da kit si o no?
Oggi vediamo un breve test utile a capire pregi e difetti dell'uno rispetto all'altro, vedremo come varia la nitidezza al variare dell'apertura, ed è proprio con questa prova che partiremo, portando l'apertura del 50mm da 1.8 verso valori più chiusi e da f/5.6 lo paragoneremo con il 18-55 IS:

(Clicca sull'immagine per vederla ingrandita)

Come si può notare dal crop al 100% il Canon 50 mm 1.8 a tutta apertura risulta essere abbastanza "morbido", a f/2.8 la nitidezza migliora decisamente per arrivare al valori ottimali già a f/4. 

Adesso vedremo valori superiori a f/4 comparandoli con il 18 55 IS:

(clicca sull'immagine per vederla ingrandita)





Come emerge dalla comparazione il 50 mm si comporta decisamente meglio ad ogni apertura rispetto al 18 55 IS che parte da un apertura  f/5.6, solo da f/16 a f/22 la nitidezza sembra simile, forse leggermente in vantaggio in 18 55 IS II, il contrasto è più accentuato per lo zoom ma complessivamente meno nitido.
Questi test sono sempre da prendere con i guanti, non sono bibbie della nitidezza ottica, la quantità di luce che arriva al sensore grazie ad un'apertura ampia, tempi rapidi senza dover aumentare eccessivamente gli ISO e la possibilità di uno sfocato che esalta il soggetto a mio parere risulta molto più gratificante, utile alla riuscita di una bella fotografia rispetto ad un obiettivo che produca foto che croppate al 100% siano ancora estremamente nitida.

martedì 13 dicembre 2011

Il "normale" che su aps si reinventa: Canon 50 mm f/1.8


Oggi voglio consigliarvi un obiettivo che può andare ad accompagnare e forse anche sostituire il "buon" vecchio Canon 18 55 is, stiamo parlando del Canon 50 mm f/1.8. Esisto due versioni di questa ottica, la prima  (Marzo 1987) e la seconda versione (Dicembre 1990), la qualità ottica risulta essere identica per via dello stesso schema ottico e uguale sarà lo sfocato per via dello stesso numero di lamelle del diaframma, la qualità costruttiva pende dalla parte della prima versione, la mk1.

Differenze costruttive tra Mk1 e Mk2 tutte a favore della prima versione (apparte una, chissa quale) :

- Attacco in metallo contro la plastica della più recente versione, sicuramente il metallo resiste meglio al continuo cambio di ottica, anche se la plastica utilizzata nella mk2 è ottima, garantendo un ridotto tasso di usura anche dopo aver montato l'obbiettivo svariate e svariate volte, l'attacco in metallo è sicuramente più professionale, regalandoci quel senso di solidità che il Canon 18 55 ci ha sempre negato.

- Ghiera dedicata per la messa a fuoco manuale nella prima versione, rotazione della lente nella seconda, questo comporta la rotazione della lente durante la messa a fuoco, con i problemi che conosciamo, come la difficoltà di montare un filtro polarizzato. Nella prima versione, girando la ghiera (molto comoda) la lente non ruota, ma si sposta avanti e indietro.

- Scaletta delle distanze presente nella prima versione e assente nella seconda.

-Peso, 190 g per la Mark1 e 130g per la Mark2, a mio avviso, un peso di circa 60g in più non affatica minimamente il braccio durante il trasporto, però bilancia adeguatamente il peso della reflex.

- Passiamo all'unica nota negativa per il Canon 50mm 1.8 mk1...il prezzo. 
Come sempre e come in ogni contesto la qualità si paga e pur essendo un obiettivo di oltre 20anni, è diventato un pezzo quasi introvabile, il prezzo si aggira intorno ai 120-150 euro per un mk1 usato e 80-120 euro circa per il Mark2 nuovo (60 euro circa per l'usato).

Elencate le caratteristiche che differenziano le due versioni, ma soprattutto tenendoli in mano e vedendoli montati, possiamo affermare che il mk2 non è altro che una versione economica del mk1, ognuno deciderà se e quale acquistare. Tutti e 2 hanno un rapporto qualità prezzo ottimo la scelta dipende; se siete interessati esclusivamente alla qualità ottica potete tranquillamente indirizzarvi verso la seconda versione più economica e di facile reperibilità, se invece pensate che anche l'occhio voglia la sua parte, vi piace avere un obiettivo che si senta, che dimostri robustezza allora la differenza di prezzo è sicuramente accettabile per spingervi a cercare tra l'usato un Canon 50mm 1.8 Mk1 e chissà magari con un pò di fortuna e pazienza, lo troviate a meno della nuova versione :).
Qualunque prendiate la differenza qualitativa con il 18 55 è notevole, vi farà pensare di venderlo e buttarvi sul mondo delle ottiche fisse, questo è sicuro.

venerdì 11 novembre 2011

Le nuove "reflex"


Sony, leader nel settore elettronico, fondata nel 1946 in Giappone ci ha spesso abituati a innovazioni incredibili, basti pensare al sistema di musica "da viaggio" Walkman, sempre al passo con i tempi e spesso avanti, è il coraggio di questa multinazionale che lascia a bocca aperta, e anche a livello fotografico prova a stupirci, con ottimi risultati.
Introduce la fotocamera "reflex" (se così si può chiamare) a specchio traslucido, ciò vuol dire che il 70% della luce che entra dall'obiettivo arriva al sensore e il 30% arriva allo specchio di messa a fuoco, questo:

- consente di eliminare il sistema che porta la luce al mirino e il mirino stesso, avendo una lieve riduzione degli ingombri, il mirino ottico viene quindi sostituto da un mirino elettronico, molto luminoso e con una nitidezza decisamente buona.
- consente di non essere soggetti a micromosso causato dal movimento dello specchio.
- consente di adoperare il sistema di messa a fuoco a rilevamento di fase (il più rapido) utilizzandolo sempre in live view nelle riprese video.
- consente raffiche di scatto mediamente più veloci perché lo specchio è fisso.
- comporta però una maggiore attenzione alla polvere che può depositarsi sullo specchio e quindi falsare la lettura esposimetrica.

Concludendo le nuove Sony dotate di questa tecnologia sono sicuramente un progetto ambizioso e di successo, aiutate anche dalla scelta di stabilizzare il sensore e non l'ottica e dalla possibilità di montare tutto il corredo delle vecchie ottiche Minolta, ma le reflex con mirino ottico, a pentaspecchio o a pentaprisma, restano la scelta consigliata per chiunque voglia cimentarsi nella fotografia evoluta.

Piccola curiosità, il progetto SLT non è per niente recente, infatti già Canon nel 1956 con la Canon Pellix aveva studiato una soluzione con tecnologia translucent mirror, senza riscontrare molto successo a causa della polvere sullo specchio.

lunedì 7 novembre 2011

Considerazioni su nuovo acquisto


Felicissimo possessore della canon 450d con obiettivo da kit 18 55 IS, ho deciso in maniera abbastanza fortuita di venderla, un po' perché non potevo rifiutare l'offerta, un po' perché ha ormai fatto il suo dovere, un pò perché siamo sotto natale ;) ma soprattutto perché vorrei avere la possibilità di fare dei video in maniera un tantino più comoda di come si possono fare con la 450d (come fare video con la reflex), quindi adesso mi trovo punto e a capo, nel senso che sono orientato sicuramente verso canon, le esperienze che ho avuto con Nikon (probabilmente per abitudine) mi hanno lasciato un poco perplesso, quindi Canon, e fin qui tutto fila liscio...

Le possibili scelte sono :

- Canon 1100 d
- Canon 500 d
- Canon 550 d

Come obiettivi a corredo, il 18 55 is con cui non mi sono trovato per niente male, e o il Canon 70 300 is o il Canon 55 250 is, non ho avuto ancora modo di avere tra le mani la 1100 d ma vedendo qualche immagine e le caratteristiche, non mi ha entusiasmato, l'impugnatura non ho ben capito che materiale sia, ma non mi ha dato la sensazione di qualcosa di estremamente curato o la mancanza della misurazione spot (che avevo nella 450d -.-) però ha la possibilità di fare video in full HD (1080p) a 30fps e la qualità fotografica non è per niente male o almeno così si legge.
La 500 d sembra essere il giusto compromesso tra le due, ma un prezzo di quasi 200euro in più rispetto alla 1100d, possibilità video in hd (720p) a 30fps di costruzione molto simile alla 450d anzi praticamente identica.
La 550d non la prendo in considerazione perché ha un prezzo ben più elevato secondo me non giustificato da 3Mp in più e i video a 1080p a 30fps o la possibilità di inserire il microfono esterno, per qualcuno possono essere inispensabili, ma per quanto mi riguarda posso farne a meno.
La domanda sostanzialmente è prendere la 1100 d e 2 obiettivi o la 500d il 18 55IS?
Veiamo che riservano le offerte di questo periodo ;)

giovedì 3 novembre 2011

10 consigli su come fotografare le stelle

Una delle situazioni più difficili da fotografare è il cielo stellato, una buona foto è l'insieme di molteplici elementi, tecnici e non, che danno equilibrio alla scena, nella fotografia del cielo notturno il risultato non è per niente ovvio. Con la pellicola, questo genere fotografico era di più facile approccio, la pellicola generava scatti più puliti, il rumore era presente si, ma non paragonabile a quello "video" di adesso soprattutto se l'esposizione del sensore deve proseguire per molto tempo a ISO elevati, per questo dobbiamo seguire alcune dritte, ecco quali:

1. Il cielo deve essere pulito da nubi.
2. Anche la luna può essere fonte di disturbo, in quanto può "sopraffare" la lieve luce delle stelle.
3. Essenziale risulta allontanarsi dalle fonti luminose, come città, lampioni o i fari delle auto.
4. Utilizzare un obiettivo grandangolare consente di cogliere porzioni di cielo più ampie, quindi più stelle.
5. Ovviamente il buon vecchio treppiedi e il telecomando di scatto remoto.
6. La reflex deve essere impostata su ISO 800-1600, apertura f/1.8, tempo 4 secondi circa e fuoco impostato su infinito, si usa un tempo non troppo lungo per evitare che le stelle lascino delle scie dovute al movimento terrestre.
7. Attenzione alla condensa che nelle prime ore del mattino può formarsi sull'obiettivo.
8. Bisogna tenere presente che anche in questo tipo di fotografia la composizione è molto importante, includere un elemento, come ad esempio la chioma di un albero, darà risultati più suggestivi, se l'elemento è in totale assenza di luce possiamo illuminarlo noi con un faretto per un istante.
9. Dotarsi di una batteria carica al 100% in quanto gli scatti di qualche secondo richiedono molta energia.
10. Conviene sempre scattare in RAW per meglio gestire il rumore video presente.

Una piccola curiosità: esiste in commercio un inseguitore che permette di spostare automaticamente la reflex seguendo le stelle, in modo da poter tenere ISO bassi e tempi più lunghi riducendo così il rumore video senza creare scie generate dalle stelle.

AGGIORNAMENTO:
Dopo svariate prove ho potuto notare che l'elemento fondamentale è la lente, se infatti durante una giornata di sole le differenze tra un buon obiettivo e uno da "kit" possono essere trascurabili, nel senso che anche con l'obiettivo base qualche buona foto possiamo tirarla fuori, questo non avviene se fotografiamo le stelle. Con il 18 55 is, ad esempio, fotografare le stelle è praticamente impossibile, avremo punti luminosi senza definizione, che sembrano quasi fuori fuoco, con il canon 50mm la situazione migliora, (vedi confronto a questo LINK) anche quest' ultimo non è di certo la migliore ottica per i cieli notturni, anche per via della lunghezza focale che su aps-c diventa un 80mm, però con le impostazioni sopra indicate, f/1.8 - ISO 1600 - t 4secondi, riusciremo a cogliere una quantità di stelle immensa.

AGGIORNAMENTO 2:
Dopo mesi di prove e molte sconfitte sono arrivato alla conclusione che anche con il 18 55 is in kit è possibile avere discreti risultati, se il 50 mm 1.8 mark 1, ha la scala delle distanze e quindi a fine corsa sappiamo che l'obbiettivo mette a fuoco su "infinito" con il 18 55 la situazione cambia notevolmte, a fine corsa non mette a fuoco su infinito (non so se sia il mio esemplare uscito male), per mettere a fuoco su infinito e quindi le stelle, l'unica possibile soluzione è quella di comporre la scena, e tramite live wiev mettere a fuoco, con zoom digitale 5 o 10 x, sulla stella più luminosa che si riesce a vedere, intervenendo sulla ghiera di messa a fuoco (Manual Focus). Così facendo avremo stelle nitide anche a f/3.5, ovviamente sarebbe consigliabile un grandangolo luminoso, come il tokina 11-16 f/2.8 per APS o il Samyang 14mm 2.8 per FF.

martedì 25 ottobre 2011

Come fare video con la reflex


Da qualche giorno mi frulla per la testa, dopo aver visto fare un video con l'iphone (e la dice tutta), l'idea di provare a fare qualche bel video, di quelli in cui si gioca con la profondità di campo e la messa a fuoco, ma...(perché nella vita c'è sempre il ma...) la mia 450d non ha la possibilità di fare video, solo dalla 500d hanno messo di default questa opzione... allora come si fa? cercando su internet un firmare modificato, tipo CHDK, ma niente per la mia canon, l'unica soluzione possibile a quanto pare è quella di installare un software su computer, collegare la reflex tramite cavetto USB e registrare il video su Hard Disk...Vediamo un pò di caratteristiche:

- Software: EOS CAMERA RECORD MOVIE
- Risoluzione: 848x560 
- Frame: massimo 21 fps
- Non vi è la possibilità di registrare l'audio
- Funziona solo con reflex dotate di live-view
- Zoom digitale 5x

Il software è in grado di impostare le Modalità quali M, Av, Tv, P e A-DEP, si possono modificare ISO, tempo, diaframma, bilanciamento del bianco.
Sia risoluzione che frame per secondo sono decisamente carenti, sicuramente non è un sistema volto al professionista, ma solo a chi vuole concedersi e lasciarsi affascinare dalla possibilità di riprendere azioni in movimento continuativo.
Il video, in alcune occasioni è insostituibile, riuscire a cogliere le espressioni in movimento di un volto, ma soprattutto la voce, la cadenza con cui si sussurrano parole con un filo di fiato è qualcosa che in una foto si ottiene di rado e con una certa difficoltà.




giovedì 20 ottobre 2011

Cosa non sai del flash


Il flash è quella piccola sorgente luminosa, TTL o manuale, incorporato o esterno, spesso ci si scorda di averlo, le moderne reflex digitali hanno rumori estremamente ridotti anche ad altissimi ISO, se poi si utilizza un'ottica con valore massimo di apertura molto elevato(f/1.4 o f/1.8) risulta facile avere tempi di scatto sufficienti per avere una foto accettabile, ma allora perché e come utilizzare il flash?
Il Flash è un ottimo alleato se si vuole congelare l'istante o se le condizioni di luminosità sono talmente critiche che non è possibile scattare senza, ma c'è una circostanza in cui bisogna modificare le impostazioni di default del flash, ovvero far scattare il flash sulla seconda tendina:

- Perché far scattare il flash sulla seconda tendina?
Le "tendine" sono due lamelle poste una di fronte all'altra davanti al sensore che lasciano passare o meno la luce, all'inizio di ogni esposizione la prima lamella sarà completamente chiusa e la seconda completamente aperta. Per tempi di scatto relativamente lunghi (1/60) le tendine risulteranno entrambe completamente aperte, mentre per tempi relativamente corti (1/1000), mentre la prima si apre, la seconda si chiude, quindi solo una striscia farà passare la luce che arriverà al sensore.
Nelle impostazioni del flash abbiamo due possibili metodi di scatto. Immaginiamo di avere un inquadratura dove passa una macchina di notte con i fari accesi, quindi poca luce, la scia dei fari e scattiamo con il flash.

- SCATTIAMO SULLA PRIMA TENDINA: 
scattando appena vediamo i fari che entrano nell'inquadratura avremo a sinistra la macchina congelata dal flash e la scia dei fari avanti, quindi prima la macchina e poi i fari, cosa toglie il senso di dinamicità, perché irreale, non è la macchina a "rincorrere" i fari, ma i fari che vengono lasciati dalla macchina, allora come fare per avere una foto corretta?

- SCATTIAMO SULLA SECONDA TENDINA:
non facciamo altro che scattare la stessa foto, quindi premiamo i tasto di scatto appena vediamo i fari, il sensore si apre, appena sta per chiudersi la seconda tendina il flash partirà, in questo frangente di tempo la macchina avrà percorso l'intera inquadratura da destra a sinistra e sarà colta dal flash non all'inizio ma alla fine della sua corsa, quindi a destra della scena, con la scia che parte dalla sinistra, dando una sensazione di dinamicità e movimento sicuramente più verosimile.
Ovviamente bisogna fare molte prove e dipende dalla velocità del soggetto e dal tempo utilizzato, ma se capiamo il meccanismo i risultati sono senza dubbio gratificanti e stupefacenti, provare per credere ;)


lunedì 17 ottobre 2011

Privacy, ecco la liberatoria


I RIS hanno l'ossessione di non contaminare la scena del crimine i fotografi hanno l'ossessione della privacy. Tutte le fotografie anche le più ingenue, che non ledono in alcun modo la persona ritratta devono essere accompagnate per legge da una "liberatoria", sia essa cartacea, o una documentazione video in cui il soggetto fotografato autorizza la pubblicazione della foto.
Inoltre dobbiamo ricordare che esiste la differenza tra la consensualità alla realizzazione in se della foto e la consensualità alla pubblicazione, il che vuol dire che se una persona si mette in posa per farsi scattare una foto, non vuol dire che quest ultimo sia d'accordo alla pubblicazione su blog, flickr o facebook o qualunque canale di condivisione fotografico. Quindi l'unica soluzione è quella di stamparsi una liberatoria da far firmare alla persona ritratta:


LIBERATORIA FOTOGRAFICA
Data, Località..........................................
La sottoscritta (o il sottoscritto)............................................................................
(NOME E COGNOME DEL SOGGETTO)
via....................................città.............................................prov. ......................
nato a.....................................il..................................................con la presente

                                                     AUTORIZZA
la pubblicazione delle proprie immagini riprese dal

Signor..............................................................................................................

(NOME E COGNOME DEL FOTOGRAFO)
,
via........................................................città..........................prov. .....................,

il giorno...........................dalle ore.....................alle ore.......................

nella località di................................................via........................................

per l'uso di ........................................................................................................



Ne vieta altresì l'uso in contesti che ne pregiudichino la propria dignità personale ed il

decoro.

Il soggetto ripreso   .......................................................  
(firma leggibile)
Il fotografo  ..................................................................
(firma leggibile)


venerdì 14 ottobre 2011

Reflex o Compatta?


Chi è alle primissime armi, in fase di inizio, chi vuole fare il passo "decisivo", ovvero chi vuole passare dalla compatta alla reflex, vediamo quali sono i punti a favore (e non) di questi due mondi così tecnicamente diversi, ma con lo stesso fine ultimo, la realizzazione di belle fotografie.

IL SENSORE:

(reflex)
-  Si dividono essenzialmente in due grandi categorie che si diversificano per la grandezza del sensore, FULL-FRAME e le APS-C, le prime hanno un sensore con grandezza equivalente alla vecchia pellicola da rullino, ovvero 24x36 mm, mentre le seconde hanno dimensioni ridotte, circa 15x22 mm, questa differenza va ad influire su vari aspetti, in primo su tutti il rumore video presente nella foto, a favore del FF, sulle APS invece bisogna ricordare il fattore di moltiplicazione che deve essere apportato alla lunghezza focale dell'obiettivo, prendiamo il caso di avere un 50mm, su FF la lunghezza focale reale coincide con quella nominale, nell' APS invece bisogna moltiplicare 50mm x 1,6 (per Canon) o 1.5 (per Nikon) quindi prendendo canon come esempio non avremo più un 50 mm (che equivale all'incirca al campo di visuale dell'occhio umano), ma avremo un 50x1.6 = 80mm che possiamo definirlo uno teleobiettivo poco spinto.

(compatta)
- Il sensore della compatta è un adattamento economico volto alla riduzione di ingombro del sensore FF, la differenza è notevole a livello di dimensione, prendiamo in considerazione una compatta di fascia media. il sensore ha una grandezza di circa 6x4 mm.

Conclusioni:
dai dati relativi alla grandezza del sensore ne consegue che i singoli pixel all'interno del sensore, a parità di megapixel, nella compatta sono decisamente più piccoli rispetto a quelli di una reflex, sono in grado di ricevere meno luce e una piccola riflessione, se volessimo fare una stampa 20x30cm dobbiamo "ingrandire" l'immagine catturata dal sensore della reflex aps circa 11 volte mentre con una compatta circa 66 volte.




MESSA A FUOCO:

(reflex)
- La messa a fuoco della reflex è sorprendentemente istantanea in condizioni di buona illuminazione, anche in un ambiente scarsamente illuminato, con un pò di pazienza si arriva a mettere a fuoco ciò che ci interessa.
- Utile e avvolte d'obbligo la possibilità di mettere a fuoco manualmente girando la ghiera presente sull'ottica.
- Distanza di messa a fuoco per un ottica standard circa 20-25 cm.

(compatta)
- Messa a fuoco sicuramente non istantanea, non paragonabile a una reflex
- La regolazione manuale dell'obiettivo non è presente.
- Distanza di messa a fuoco di pochi centimetri, quindi la possibilità immediata di fare macro accattivanti.



MIRINO:

(reflex)
- Tutte le reflex sono dotate di un mirino ottico, questo consente una visione più accurata, in quanto il mirino fornisce esattamente tutto quello che andrà ad essere catturato dal sensore senza disturbi, colori falsati o ritardi.
- Quasi ogni reflex ormai è dotata della funzione live view che permette di vedere la scena inquadrata nel display LCD.

(compatta)
- La maggior parte delle compatte non hanno il mirino, in alcuni modelli è presente un mirino digitale, altro non è che un piccolo display meno reattivo del mirino ottico.
- ogni compatta è dotata di schermo LCD



Inoltre la reflex...

- Ha la possibilità di cambiare ottiche passando da un grandangolo a un teleobiettivo, mantenendo sempre un ottima qualità.
- Non dovendo tenere sempre acceso il monitor, ha dalla sua una autonomia della batteria eccellente.
- Slitta per il flash ausiliario.
- Scatto remoto da PC.
- Formato delle fotografie RAW, che permette un maggiore intervento di post produzione.

Inoltre la compatta...

- Leggera, comoda e facilmente trasportabile.
- Economica.
- Esistono compatte abbastanza economiche con la possibilità di scattare sott'acqua fino a 3metri.
- Generalmente non necessitano di grandi schede di memoria.



Non è vero che tutti preferiscono le reflex come è facile pensare, molti hanno per natura la propensione alla comodità, poter zoomare in maniera considerevole senza dover cambiare obiettivo, senza preoccuparsi delle impostazioni (cosa che per altro si può fare anche sulla reflex, ma perderebbe 80% delle sue potenzialità) o non hanno esigenze specifiche che giustificano l'investimento economico non indifferente. Non mi sento di consigliare una tipologia piuttosto che un'altra, perché bisogna fare scelte consapevoli è inutile acquistare una reflex se poi non si ci informi su cosa voglia dire esposizione, messa a fuoco, profondità di campo ecc ecc...

mercoledì 12 ottobre 2011

Come fotografare i FUOCHI D'ARTIFICIO

I fuochi d'artificio non sono un soggetto facile fa fotografare, ma di sicuro effetto, vediamo come fotografarli:

1. Quali regolazioni?
- ISO 100.
- TEMPO da 1 a 4 secondi, con tempi più lunghi si andrebbero a catturare più fuochi nella stessa zona.
- DIAFRAMMA intorno a f8, dipendente dall'obiettivo.
- MESSA A FUOCO manuale impostata su infinito, con poca illuminazione la messa a fuoco automatica incontra serie difficoltà.

2. Dove posizionarsi?
- Bisogna posizionarsi non troppo vicino al punto di lancio per non avere una ripresa dal basso verso l'altro.
- Posizionarsi in modo da non interporre soggetti di disturbo tra noi e il fuoco.
- Inquadrare le luci della città, il riflesso sul mare, non soffermare la propria attenzione sul fuoco in se, ma includerlo in un contesto.

3. Cosa evitare?
- Evitare di tagliare la scia del fuoco con il margine dell'inquadratura.
- Evitare posti troppo affollati per scattare.

4. Quale attrezzatura?
- Il treppiede.
- Il telecomando.

5. Quando scattare?
- Scattare quando possibile prima della comparsa del fuoco in modo da registrare sul sensore la scia di salita.
- Se si utilizza l'auto-scatto invece che il telecomando, ricordarsi che di default il tempo minimo di attesa tra la pressione del bottone di scatto e l'apertura dell'otturatore è di 2 secondi.

martedì 11 ottobre 2011

Come fare ottime macro: OBIETTIVO INVERTITO


Una delle categorie fotografiche più impressionanti è la macro fotografia, molti non si avvicinano mai a questa tipologia di foto perché gli obiettivi anche se buoni e con la funzione "macro" non sono vere e proprie ottiche macro, ma solo obiettivi in cui la distanza minima di messa a fuoco è il più ridotta possibile (20cm circa) e quelli specifici hanno un prezzo molto elevato, non giustificabile se l'acquisto è mosso dalla voglia di fare qualche prova, quello che invece rende unico l'obiettivo macro è il rapporto di ingrandimento cioè il rapporto tra la reale grandezza del soggetto (1) e la grandezza che il soggetto "assume" sul sensore (x). Il 18 55 is di casa Canon ad esempio riesce a mettere a fuoco a 25 cm di distanza che alla massima lunghezza focale non è per niente adatto alla macro fotografia di insetti o piccoli fiori, possiamo però sganciarlo ed inserirlo (tramite apposito ANELLO INVERTENTE che si trova su ebay oppure si costruisce con un filtro e la parte di protezione posteriore dell'obiettivo) al contrario, in modo da avere una messa a fuoco di pochi centimetri e rapporto di ingrandimento esagerato, quando invertiamo l'ottica dobbiamo ricordare che:
1. a 18 mm si ha più ingrandimento che a 55mm.

2. la profondità di campo come si vede dalla foto è ridottissima quindi sarà a fuoco solo una piccola porzione del soggetto, perché l'apertura del diaframma quando si toglie l'ottica è di default la più aperta possibile (per permettere la messa a fuoco anche con scarsa luminosità) per risolvere in parte questo problema dobbiamo andare in modalità di priorità di diaframma e impostare un apertura compresa tra 11 e 16, tenere premuto il tasto dell'anteprima della profondità di campo e togliere l'obiettivo a reflex accesa, così facendo abbiamo in mano l'ottica con diaframma più chiuso.

3. Conviene lasciare fissa la ghiera della messa a fuoco e avvicinarsi e allontanarsi dal soggetto fino a quanto non sarà a fuoco la zona che ci interessa.

4. Chiudendo l'obbiettivo e invertendolo l'ottica, la luce che arriverà sul sensore sarà molto poca quindi conviene scattare con molta luce per non dover aumentare troppo gli ISO che non vanno tanto d'accordo con la nitidezza tipica della macro fotografia.


lunedì 10 ottobre 2011

Esporre correttamente


Sappiamo benissimo che l'elemento principale della fotografia è la luce, ma come riuscire a coglierla nel modo migliore?
La tecnologia ci mette a disposizione 4 differenti modalità di misurazione della luce che tramite l'obbiettivo arriva al sensore.

Misurazione valutativa   1. Misurazione VALUTATIVA  
Questa modalità può essere utilizzata di default nella maggior parte delle scene, l'esposizione viene calcolata dividendo l'area inquadrata in una matrice di zone più piccole, valutando ogni zona singolarmente, e facendo una media tra le zone in cui sono presenti luce e quelle in cui sono presenti ombre.






Parziale   2. Misurazione PARZIALE  
Questa modalità di misurazione è consigliata quando lo sfondo è molto più luminoso del soggetto in primo piano, si utilizza soprattutto per il contro luce, come si vede in figura l'esposizione viene eseguita sulla zona centrale.




Media   3. Misurazione MEDIA PESATA AL CENTRO
La misurazione viene effettuata al centro e in base ad essa viene calcolata la media da applicare a tutta la scena inquadrata. Può essere vista come la versione semplice della misurazione valutativa.








Spot   4. Misurazione SPOT
Questa misurazione copre circa il 3% della scena posizionata sul punto centrale, è ideale per soggetti con forte illuminazione, ad esempio quando in teatro è il fascio di luce è sul soggetto, utilizzando gli altri metodi l'esposimetro potrebbe essere ingannato dai forti contrasti.

giovedì 6 ottobre 2011

Domande senza risposta


L'arte intesa come forma d'espressione, l'arte mette a disposizione una visione nuova del mondo, affascinante stupefacente, grazie a una bella foto si possono cogliere dettagli che prima risultavano di difficile individuazione, si pensi solo alla fotografia macro quanto ci fa avvicinare e cogliere i minuziosi dettagli, o la capacità di uno zoom di regalarci prospettive schiacciando la visuale che sarebbero risultate altrimenti quasi invisibili all'occhio umano, questo è niente se andiamo oltre all'aspetto tecnico del mezzo le possibilità diventano infinite, molte volte l'arte è l'unico mezzo in grado di esprimere i sentimenti, a colpo d'occhio una foto ci evoca tristezza, allegria, ansi, malinconia, in un istante, cosa che non sarebbe possibile neanche con le parole che usiamo giorno dopo giorno di continuo (qualcuno anche troppo :)) e se fotografare vuol dire scrittura di luce o scrittura con la luce, dipendentemente da quanta importanza diamo all'estro dell'artista, è il mondo che scrive se stesso o noi che scriamo il mondo tramite la fotografia?
mi sono sempre chiesto se fotografare un opera d'arte, come può essere una bella piazza, una statua particolare, insomma qualcosa creato dagli uomini possa essere definito "tuo" portandolo all'interno di una foto.
I metodi per divulgare le proprie fotografie sono infinitamente tanti grazie alla virtualità che circonda i nostro tempo, forse anche troppi, si stanno perdendo d'occhio le mostre e il piacere di stare di fronte a una bella foto in "carta e inchiostro" se prima l'analogico aveva come ultima fase la stampa obbligata adesso possiamo dire che l'ultima fase è la condivisione su internet, con i suoi pregi e difetti.
E per finire, perché se i siti porno sono una cosa come 50 mila siti attivi con materiale pornografico di ogni genere la gente condivide le foto della moglie in pose tutt'altro che artistiche su Flickr? per carità nulla in contrario al puro e sano porno, ma cazzo non su Flickr.

mercoledì 5 ottobre 2011

4 Modalità di messa a fuoco




Importantissimo nella fotografia saper gestire la messa fuoco, la nostra reflex digitale ci mette a disposizione 4 differenti tipologie a secondo della scena, vediamo quali sono e quale conviene usare:

1. ONE SHOT AF
Questa modalità si usa per soggetti statici, l'autofocus blocca il fuoco non appena il "bersaglio" raggiunge il fuoco ottimale, apparirà un led verde visibile in basso a destra del mirino.

2. AI SERVO AF
Ideale per soggetti in movimento, una volta premuto a metà il pulsante di scatto, l'auto focus si regola sempre in modo da avere il miglior fuoco possibile, anche dopo lo scatto la funzione di messa a fuoco costante continua per avere subito la possibiltà di scattare.

3.AI FOCUS AF
Possiamo dire che è l'unione dei primi due sistemi di messa a fuoco, passando automaticamente da "one shot af" a "ai servo af", si usa quindi quando sono presenti sia soggetti statici sia soggetti in movimento.

4. Fuoco MANUALE
Tramite l'apposita levetta sull'obiettivo possiamo impostare il fuoco manuale (MF), questo ci permette di regolare il fuoco girando sulla ghiera dell'obbiettivo, è consigliato in condizione di scarsa luminosità quando l'auto focus non riesce a mettere a fuoco e nella fotografia macro, in modo da avere un maggior controllo su ciò che è vogliamo sia a fuoco.

martedì 4 ottobre 2011

Fantastichiamo la realtà

Foto scattata a bologna a Laura, una modella non professionista, e con la collaborazione di Carla, parrucchiera bolognese e la sua assistente, il tema "fata dei boschi", il tappeto di foglie e i capelli che si perdono su di esso, il bianco leggermente sovraesposto per creare l'effetto fata.




Foto scattata a Ferrara, i due soggetti cercano di allontanarsi, gli sguardi in direzioni opposte, le ombre forti e marcate, il bianco e nero d'obbligo per dare volume alla tristezza della foto.
Scattata a Ferrara durante i Buskers, due pupazzi, le biciclette, simbolo della città, e un bambino che si chiede se sono animate o no, preso impassibile li osserva.









Il molo di marina di Ravenna, un pescatore, la sua canna da pesca, la compagnia di un gabbiano e lo scorrere del tempo segnato dal roteare del faro lontano.

lunedì 3 ottobre 2011

10 Consigli sui paesaggi invernali


Molti scattano quantità infinite di foto durante l'estate, le sagre, le manifestazioni, il mare, foto e foto "estive", ma appena arriva l'inverno prendono la tanto amata reflex e la mettono in letargo, bene con questa selezione vedremo 10 motivi per sporcarci di fango le suole, uscire a fare foto anche d'inverno.

1. Fotografa durante la pioggia
La pioggia è un ottima alleata se vogliamo fotografare i boschi, diminuisce il contrasto e permette di catturare maggiori dettagli nelle zone d'ombra, i tronchi diventano scuri e il giallo del fogliame si mischia alle infinite tonalità dal rosso al marrone scuro presenti nel bosco.

2. Riduci i riflessi eccessivi
Il corredo del buon fotografo di paesaggio naturalista prevede sicuramente un filtro polarizzato, in grado di intensificare il blu del cielo, ma sicuramente molto più utile se si vuole ridurre il riflesso eccessivo su una superficie bagnata.

3. Live-View
Il live view permette di visualizzare la scena non dal mirino, ma dallo schermo LCD, questa funzione risulta molto utile per verificare al meglio la profondità di campo, infatti premendo sul bottone per l'anteprima della profondità di campo e zoomando sul display sarà più facile capire cosa è nitido o su cosa dobbiamo intervenire.

4. Controluce
Il momento migliore è sicuramente prima dell'alba e subito dopo tramonto, questa tipologia di fotografia assume un fascino incredibile, bisogna però che i soggetti siano completamente neri, per fare questo bisogna impostare la lettura dell'esposizione direttamente sullo sfondo, che sarà sicuramente più luminoso del soggetto, creando così una sagoma nera.

5. Usa le foglie
Le foglie d'autunno, calde, morbide, magiche possono essere posizionate su uno sfondo scuro (una roccia o un tronco) creando così meravigliose composizione, sfumando se possibile parte dell sfondo in modo da far risaltare l'attenzione sul soggetto.

6. Evita le alte luci
Mettendo a fuoco un soggetto scuro in cui è presente un cielo molto luminoso, l'esposimetro, soprattutto se la lettura esposimetrica viene effettuata tramite la modalità "spot", tenderà ad esporre correttamente il soggetto e sovraesporre il cielo, risolvi questo problema scattando due foto identiche una esponendo correttamente il cielo e l'altra il soggetto, per poi unirle in post produzione.

7. Usa il treppiede
Il treppiede è sempre un ottimo strumento quando si scatta con tempi di posa lunghi, è inevitabile, se vogliamo tutti gli elementi della foto nitidi, chiudere il diaframma, di conseguenza aumenterà il tempo di esposizione del sensore alla luce.

8. Riflessi
Sfrutta i riflessi, quelli invernali, come quelli notturni portano mistero e fascino nella fotografia.

9. Guardati intorno
L'inverno è pieno di spunti, le gocce d'acqua diventano specchi sul mondo, i primi fiori che sbucano dalla neve, le montagne lontane, la tempesta sul mare.

10. Attrezzati
Porta con te un ombrello, un sacco di plastica trasparente e dello scotch se devi proteggere la tua reflex dalle intemperie, viaggia leggero, e se scatti in un parco portati del pane, sarà più facile avvicinare a te animali da fotografare.

venerdì 30 settembre 2011

Geotaggami


Il geotag è la possibilità di salvare oltre ai dettagli della foto come data e ora anche le coordinate geografiche del luogo in cui è stata scattata, molte delle nuove compatte hanno integrato nel loro corpo macchina un piccolo modulo GPS che permette di salvare le coordinate al salvataggio della foto su memoria. Per chi volesse questa funzione sulla reflex le possibili strade sono due, o acquista il modulo esterno da inserire nella slitta del flash, collegandolo tramite usb al corpo o se in possesso di uno smartphone android o iphone (con gps integrato) scaricare il software Geotag Photos Pro al prezzo di 3 euro circa. Quello che fa questo meraviglioso programma va ben oltre il geotag, la forza del software è la possibilità di tracciare il percosso effettuato, utile quando, ad esempio, si fa un escursione a piedi, piuttosto che in macchina o in nave.
Il sistema di funzionamento è molto semplice si imposta la stessa data tra reflex e smartphone e si fa partire la registrazione del percorso, quando scattiamo e la foto viene memorizzata sulla memory card, non succede assolutamente nulla, perché l'associazione tra data e ora della foto e data e ora corrispondenti ad una posizione del tracciato vanno sincronizzati successivamente tramite pc, tramite un piccolo software in grado di leggere i file .gpx come GPicSync o trasportando il file direttamente in Google Earth per vedere il percorso su mappa.

Porto di Bari, Italia
Izmir, Turchia
Istanbul, Turchia



giovedì 29 settembre 2011

10 Consigli sulla fotografia notturna


Città illuminata, riflessi sul mare VS rumore eccessivo, micro mosso
Ecco come rendere magica, incantevole, romantica una fotografia notturna :

1. Uso del treppiede
Fondamentale nel corredo fotografico il treppiede è essenziale quando si vogliono scattare foto con tempi di posa molto lunghi, il cavalletto deve essere robusto, leggero, ma soprattutto stabile, ma tutto questo ruota in base alle esigenze che si hanno, se devo scalare una montagna preferirò uno leggero e trasportabile, anche se il vento lassù può giocarci brutti scherzi :)

2. Dove mettere il cavalletto
Con lunghe esposizioni ogni vibrazione si avvertirà nella foto, generando l'effetto micro-mosso, è importante quindi posizionarlo ben saldo in terra, possibilmente non su un ponte o vicino al passaggio delle auto.

3. Occhio al vento
Anche con un buon treppiede avvolte, soprattutto in presenza di forte vento, è necessario legare un peso alla colonnina centra del cavaletto, in modo da aumentarne la stabilità.

4. Disattivare lo stabilizzatore
Lo stabilizzatore di immagine presente sull'obiettivo (IS per Canon e VR per Nikon) non va d'accordo con il cavalletto, occorre impostarlo su off, disattivandolo si ha anche un miglioramento del sistema di messa a fuoco in quanto ha a disposizione maggiore energia dalla batteria.

5. Regola le impostazioni
Solitamente le foto di notte con il cavalletto si fanno a ISO 100, il minimo che può la reflex, si è portati a pensare che meno luce ci sia e più alti devono essere gli ISO, ma allora a cosa servirebbe il cavalletto? ;)
dobbiamo regolare il diaframma in modo che ci sia una buona profondità di campo (f/18-f/22 dipende anche dall'obbiettivo usato) usando un diaframma così chiuso avremmo inoltre quel effetto bagliore nei punti luce, a ISO 100 e f/22 potrebbero non bastare un tempo di 30 secondi e quindi andare sulla modalità BULB che permette di tenere esposto il sensore per tutto il tempo necessario.

6. Autoscatto
Per evitare di muovere la reflex durante lo scatto ci sono due soluzioni, o si usa un telecomando per il controllo remoto o l'autoscatto impostato di default a 2 secondi.

7. Bilanciamento del bianco
Essenziale in tutte le foto il bilanciamento del bianco, è un operazione che come dice il nome stesso serve a impostare il colore in modo tale che il bianco della foto sia il più simile possibile al bianco della "realtà", nella fotografia notturna impostando il valore "automatico" in Camera Raw di Photoshop si ottengono buoni risultati, se si vogliono invece accentuare il blu del cielo all'imbrunire si può usare "Tungsteno".

8. Riflessi
Sono le luci che caratterizzano la maggior parte delle foto notturne, perché non accrescerne l'efficacia facendole riflettere su superfici d'acqua o metalliche?!

9. Scie
Abbiamo visto molti effetti, il bagliore, il riflesso, ma quello sicuramente più interessante è la scia luminosa che lasciano i veicoli che si muovono all'interno della nostra inquadratura.

10. Porta una luce
Non meno importante quando si esce di notte a fare fotografie è avere con se una lampadina elettrica, ti permette di muoverti con semplicità di trovare ciò che cerchi e perché no sperimentare qualcosa di nuovo illuminando la scena.

La cosa bella della fotografia è che anche se non segui nessuna di queste regole puoi fare lo stesso una foto stupenda ;)

mercoledì 28 settembre 2011

Controllo remoto Canon eos fatto in casa

Telecomando infrarossi o "a filo"?
A  filo fatto in casa...

- Cavo con jack da 2,5mm
- 2 pulsanti contatto in chiusura (premendo chiude)
- 1 interruttore (on/off)

Ecco lo schema per la realizzazione:

martedì 27 settembre 2011

Reagire o Pianificare

I valori da prendere in considerazione quando stiamo per fare "click" sono innumerevoli, tempo, diaframma, iso, composizione, luce, profondità di campo, metodo di misurazione, messa a fuoco, sono tutti valori su cui è abbastanza facile intervenire secondo i propri gusti personali e alle condizioni della scena, quello che più difficile modificare è l'immagine che noi vediamo della scena e che vogliamo diventi fotografia, c'è chi è più attratto da foto "posate", pianificate, in cui gli elementi all'interno dell'inquadratura sono ben studiati, la posizione del soggetto è prestabilita, e chi invece predilige fotografie di strada, in cui conta l'attimo, in cui le azioni dei soggetti non sono modificabili o lo sono in maniera minima. Ciò che è stato appena detto è vero nella maggior parte dei casi, ma il discorso cambia se pensiamo al fotografo di strada americano Philip-Lorca diCorcia che nascondeva delle luci azionabili con un radiocomando nella scena in modo che la vita quotidiana assumeva un tono cinematografico, o come la famosissima foto di Robert Doisneau, "Bacio davanti all'Hotel De Ville" in cui i soggetti principali sono due attori e la scena non è colta al volo ma preparata, anche se per molto tempo si è creduto nella casualità di quel bacio in mezzo a una Parigi caotica. Insomma è importante pianificare il momento dell scatto, ma si deve essere abili a lasciare aperta la possibilità di reagire d'istinto, lasciandoci cogliere dal momento in cui tutto è casualmente e perfettamente in equilibrio.

lunedì 26 settembre 2011

Concorso Leica

Il trucco c'è...
Dal lontano 1839, data della nascita della fotografia per merito del genio di Daguerre, è stata proprio Leica a rendere possibile la fotografia di strada, con tempi di posa rapidi anche senza l'ausilio del flash, la compatta 35mm rivoluzionò il mondo della fotografia avvicinandolo al concetto che oggi abbiamo di "scatto", ma torniamo a noi, il contest.
Sicuramente ghiotta per molti di noi avere tra le mani a una Leica X1 in comodato d'uso per 3mesi e fin qui tutto perfetto, il problema sorge nel metodo di scelta delle fotografie, per passare la prima "tappa" devi avere il maggior numero di "mi piace" e "tweet", il problema è che per raggiungere i numeri, riempi le bacheche di amici, fotografi e non, con spam sul contest, sicuramente i concorsi seri ci sono, nei quali, una giuria di fotografi vede le foto di tutti i candidati, con occhio critico esprime un giudizio e le classifica, con questa strada sai che la prima "tappa" l'hai passata perché le tue foto sono interessanti, hanno colpito,  perché sono delle belle foto...

domenica 25 settembre 2011

La foto del Giorno

Una delle più belle foto della storia fotografica italiana, scattata nel 1977 da Gianni Berengo Gardin.
Magnifica è la forza di questo bianco e nero, a prima vista non rispetta le classiche regole (2/3 tra cielo e mare, il soggetto principale non è decentrato), ma ha una carica emozionale altissima, il richiamo alla vita, semplice, triste, mai banale è molto evidente.
Berengo Gardin nasce il 10 ottobre 1930 in Liguria, esordisce giovane come fotoreporter per "Il Mondo" e successivamente collabora con le più importanti testate giornalistiche italiane ed internazionali, ha fatto mostra delle sue opere negli Stati Uniti, in Germania, Italia, di notevole spessore, i suoi scatti nello studio bolognese di via Fondazza di Giorgio Morandi, nel 2009 pubblica "Reportrait. Incursioni di un reporter nel mondo della cultura", una raccolta di ritratti, non gente comune come ci ha sempre abituati, ma intellettuali, artisti, scrittori.
Una piccola curiosità, Berengo gardin ha scattato più di un milione e 300 mila rullini.