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martedì 25 ottobre 2011

Come fare video con la reflex


Da qualche giorno mi frulla per la testa, dopo aver visto fare un video con l'iphone (e la dice tutta), l'idea di provare a fare qualche bel video, di quelli in cui si gioca con la profondità di campo e la messa a fuoco, ma...(perché nella vita c'è sempre il ma...) la mia 450d non ha la possibilità di fare video, solo dalla 500d hanno messo di default questa opzione... allora come si fa? cercando su internet un firmare modificato, tipo CHDK, ma niente per la mia canon, l'unica soluzione possibile a quanto pare è quella di installare un software su computer, collegare la reflex tramite cavetto USB e registrare il video su Hard Disk...Vediamo un pò di caratteristiche:

- Software: EOS CAMERA RECORD MOVIE
- Risoluzione: 848x560 
- Frame: massimo 21 fps
- Non vi è la possibilità di registrare l'audio
- Funziona solo con reflex dotate di live-view
- Zoom digitale 5x

Il software è in grado di impostare le Modalità quali M, Av, Tv, P e A-DEP, si possono modificare ISO, tempo, diaframma, bilanciamento del bianco.
Sia risoluzione che frame per secondo sono decisamente carenti, sicuramente non è un sistema volto al professionista, ma solo a chi vuole concedersi e lasciarsi affascinare dalla possibilità di riprendere azioni in movimento continuativo.
Il video, in alcune occasioni è insostituibile, riuscire a cogliere le espressioni in movimento di un volto, ma soprattutto la voce, la cadenza con cui si sussurrano parole con un filo di fiato è qualcosa che in una foto si ottiene di rado e con una certa difficoltà.




giovedì 20 ottobre 2011

Cosa non sai del flash


Il flash è quella piccola sorgente luminosa, TTL o manuale, incorporato o esterno, spesso ci si scorda di averlo, le moderne reflex digitali hanno rumori estremamente ridotti anche ad altissimi ISO, se poi si utilizza un'ottica con valore massimo di apertura molto elevato(f/1.4 o f/1.8) risulta facile avere tempi di scatto sufficienti per avere una foto accettabile, ma allora perché e come utilizzare il flash?
Il Flash è un ottimo alleato se si vuole congelare l'istante o se le condizioni di luminosità sono talmente critiche che non è possibile scattare senza, ma c'è una circostanza in cui bisogna modificare le impostazioni di default del flash, ovvero far scattare il flash sulla seconda tendina:

- Perché far scattare il flash sulla seconda tendina?
Le "tendine" sono due lamelle poste una di fronte all'altra davanti al sensore che lasciano passare o meno la luce, all'inizio di ogni esposizione la prima lamella sarà completamente chiusa e la seconda completamente aperta. Per tempi di scatto relativamente lunghi (1/60) le tendine risulteranno entrambe completamente aperte, mentre per tempi relativamente corti (1/1000), mentre la prima si apre, la seconda si chiude, quindi solo una striscia farà passare la luce che arriverà al sensore.
Nelle impostazioni del flash abbiamo due possibili metodi di scatto. Immaginiamo di avere un inquadratura dove passa una macchina di notte con i fari accesi, quindi poca luce, la scia dei fari e scattiamo con il flash.

- SCATTIAMO SULLA PRIMA TENDINA: 
scattando appena vediamo i fari che entrano nell'inquadratura avremo a sinistra la macchina congelata dal flash e la scia dei fari avanti, quindi prima la macchina e poi i fari, cosa toglie il senso di dinamicità, perché irreale, non è la macchina a "rincorrere" i fari, ma i fari che vengono lasciati dalla macchina, allora come fare per avere una foto corretta?

- SCATTIAMO SULLA SECONDA TENDINA:
non facciamo altro che scattare la stessa foto, quindi premiamo i tasto di scatto appena vediamo i fari, il sensore si apre, appena sta per chiudersi la seconda tendina il flash partirà, in questo frangente di tempo la macchina avrà percorso l'intera inquadratura da destra a sinistra e sarà colta dal flash non all'inizio ma alla fine della sua corsa, quindi a destra della scena, con la scia che parte dalla sinistra, dando una sensazione di dinamicità e movimento sicuramente più verosimile.
Ovviamente bisogna fare molte prove e dipende dalla velocità del soggetto e dal tempo utilizzato, ma se capiamo il meccanismo i risultati sono senza dubbio gratificanti e stupefacenti, provare per credere ;)


lunedì 17 ottobre 2011

Privacy, ecco la liberatoria


I RIS hanno l'ossessione di non contaminare la scena del crimine i fotografi hanno l'ossessione della privacy. Tutte le fotografie anche le più ingenue, che non ledono in alcun modo la persona ritratta devono essere accompagnate per legge da una "liberatoria", sia essa cartacea, o una documentazione video in cui il soggetto fotografato autorizza la pubblicazione della foto.
Inoltre dobbiamo ricordare che esiste la differenza tra la consensualità alla realizzazione in se della foto e la consensualità alla pubblicazione, il che vuol dire che se una persona si mette in posa per farsi scattare una foto, non vuol dire che quest ultimo sia d'accordo alla pubblicazione su blog, flickr o facebook o qualunque canale di condivisione fotografico. Quindi l'unica soluzione è quella di stamparsi una liberatoria da far firmare alla persona ritratta:


LIBERATORIA FOTOGRAFICA
Data, Località..........................................
La sottoscritta (o il sottoscritto)............................................................................
(NOME E COGNOME DEL SOGGETTO)
via....................................città.............................................prov. ......................
nato a.....................................il..................................................con la presente

                                                     AUTORIZZA
la pubblicazione delle proprie immagini riprese dal

Signor..............................................................................................................

(NOME E COGNOME DEL FOTOGRAFO)
,
via........................................................città..........................prov. .....................,

il giorno...........................dalle ore.....................alle ore.......................

nella località di................................................via........................................

per l'uso di ........................................................................................................



Ne vieta altresì l'uso in contesti che ne pregiudichino la propria dignità personale ed il

decoro.

Il soggetto ripreso   .......................................................  
(firma leggibile)
Il fotografo  ..................................................................
(firma leggibile)


venerdì 14 ottobre 2011

Reflex o Compatta?


Chi è alle primissime armi, in fase di inizio, chi vuole fare il passo "decisivo", ovvero chi vuole passare dalla compatta alla reflex, vediamo quali sono i punti a favore (e non) di questi due mondi così tecnicamente diversi, ma con lo stesso fine ultimo, la realizzazione di belle fotografie.

IL SENSORE:

(reflex)
-  Si dividono essenzialmente in due grandi categorie che si diversificano per la grandezza del sensore, FULL-FRAME e le APS-C, le prime hanno un sensore con grandezza equivalente alla vecchia pellicola da rullino, ovvero 24x36 mm, mentre le seconde hanno dimensioni ridotte, circa 15x22 mm, questa differenza va ad influire su vari aspetti, in primo su tutti il rumore video presente nella foto, a favore del FF, sulle APS invece bisogna ricordare il fattore di moltiplicazione che deve essere apportato alla lunghezza focale dell'obiettivo, prendiamo il caso di avere un 50mm, su FF la lunghezza focale reale coincide con quella nominale, nell' APS invece bisogna moltiplicare 50mm x 1,6 (per Canon) o 1.5 (per Nikon) quindi prendendo canon come esempio non avremo più un 50 mm (che equivale all'incirca al campo di visuale dell'occhio umano), ma avremo un 50x1.6 = 80mm che possiamo definirlo uno teleobiettivo poco spinto.

(compatta)
- Il sensore della compatta è un adattamento economico volto alla riduzione di ingombro del sensore FF, la differenza è notevole a livello di dimensione, prendiamo in considerazione una compatta di fascia media. il sensore ha una grandezza di circa 6x4 mm.

Conclusioni:
dai dati relativi alla grandezza del sensore ne consegue che i singoli pixel all'interno del sensore, a parità di megapixel, nella compatta sono decisamente più piccoli rispetto a quelli di una reflex, sono in grado di ricevere meno luce e una piccola riflessione, se volessimo fare una stampa 20x30cm dobbiamo "ingrandire" l'immagine catturata dal sensore della reflex aps circa 11 volte mentre con una compatta circa 66 volte.




MESSA A FUOCO:

(reflex)
- La messa a fuoco della reflex è sorprendentemente istantanea in condizioni di buona illuminazione, anche in un ambiente scarsamente illuminato, con un pò di pazienza si arriva a mettere a fuoco ciò che ci interessa.
- Utile e avvolte d'obbligo la possibilità di mettere a fuoco manualmente girando la ghiera presente sull'ottica.
- Distanza di messa a fuoco per un ottica standard circa 20-25 cm.

(compatta)
- Messa a fuoco sicuramente non istantanea, non paragonabile a una reflex
- La regolazione manuale dell'obiettivo non è presente.
- Distanza di messa a fuoco di pochi centimetri, quindi la possibilità immediata di fare macro accattivanti.



MIRINO:

(reflex)
- Tutte le reflex sono dotate di un mirino ottico, questo consente una visione più accurata, in quanto il mirino fornisce esattamente tutto quello che andrà ad essere catturato dal sensore senza disturbi, colori falsati o ritardi.
- Quasi ogni reflex ormai è dotata della funzione live view che permette di vedere la scena inquadrata nel display LCD.

(compatta)
- La maggior parte delle compatte non hanno il mirino, in alcuni modelli è presente un mirino digitale, altro non è che un piccolo display meno reattivo del mirino ottico.
- ogni compatta è dotata di schermo LCD



Inoltre la reflex...

- Ha la possibilità di cambiare ottiche passando da un grandangolo a un teleobiettivo, mantenendo sempre un ottima qualità.
- Non dovendo tenere sempre acceso il monitor, ha dalla sua una autonomia della batteria eccellente.
- Slitta per il flash ausiliario.
- Scatto remoto da PC.
- Formato delle fotografie RAW, che permette un maggiore intervento di post produzione.

Inoltre la compatta...

- Leggera, comoda e facilmente trasportabile.
- Economica.
- Esistono compatte abbastanza economiche con la possibilità di scattare sott'acqua fino a 3metri.
- Generalmente non necessitano di grandi schede di memoria.



Non è vero che tutti preferiscono le reflex come è facile pensare, molti hanno per natura la propensione alla comodità, poter zoomare in maniera considerevole senza dover cambiare obiettivo, senza preoccuparsi delle impostazioni (cosa che per altro si può fare anche sulla reflex, ma perderebbe 80% delle sue potenzialità) o non hanno esigenze specifiche che giustificano l'investimento economico non indifferente. Non mi sento di consigliare una tipologia piuttosto che un'altra, perché bisogna fare scelte consapevoli è inutile acquistare una reflex se poi non si ci informi su cosa voglia dire esposizione, messa a fuoco, profondità di campo ecc ecc...

mercoledì 12 ottobre 2011

Come fotografare i FUOCHI D'ARTIFICIO

I fuochi d'artificio non sono un soggetto facile fa fotografare, ma di sicuro effetto, vediamo come fotografarli:

1. Quali regolazioni?
- ISO 100.
- TEMPO da 1 a 4 secondi, con tempi più lunghi si andrebbero a catturare più fuochi nella stessa zona.
- DIAFRAMMA intorno a f8, dipendente dall'obiettivo.
- MESSA A FUOCO manuale impostata su infinito, con poca illuminazione la messa a fuoco automatica incontra serie difficoltà.

2. Dove posizionarsi?
- Bisogna posizionarsi non troppo vicino al punto di lancio per non avere una ripresa dal basso verso l'altro.
- Posizionarsi in modo da non interporre soggetti di disturbo tra noi e il fuoco.
- Inquadrare le luci della città, il riflesso sul mare, non soffermare la propria attenzione sul fuoco in se, ma includerlo in un contesto.

3. Cosa evitare?
- Evitare di tagliare la scia del fuoco con il margine dell'inquadratura.
- Evitare posti troppo affollati per scattare.

4. Quale attrezzatura?
- Il treppiede.
- Il telecomando.

5. Quando scattare?
- Scattare quando possibile prima della comparsa del fuoco in modo da registrare sul sensore la scia di salita.
- Se si utilizza l'auto-scatto invece che il telecomando, ricordarsi che di default il tempo minimo di attesa tra la pressione del bottone di scatto e l'apertura dell'otturatore è di 2 secondi.

martedì 11 ottobre 2011

Come fare ottime macro: OBIETTIVO INVERTITO


Una delle categorie fotografiche più impressionanti è la macro fotografia, molti non si avvicinano mai a questa tipologia di foto perché gli obiettivi anche se buoni e con la funzione "macro" non sono vere e proprie ottiche macro, ma solo obiettivi in cui la distanza minima di messa a fuoco è il più ridotta possibile (20cm circa) e quelli specifici hanno un prezzo molto elevato, non giustificabile se l'acquisto è mosso dalla voglia di fare qualche prova, quello che invece rende unico l'obiettivo macro è il rapporto di ingrandimento cioè il rapporto tra la reale grandezza del soggetto (1) e la grandezza che il soggetto "assume" sul sensore (x). Il 18 55 is di casa Canon ad esempio riesce a mettere a fuoco a 25 cm di distanza che alla massima lunghezza focale non è per niente adatto alla macro fotografia di insetti o piccoli fiori, possiamo però sganciarlo ed inserirlo (tramite apposito ANELLO INVERTENTE che si trova su ebay oppure si costruisce con un filtro e la parte di protezione posteriore dell'obiettivo) al contrario, in modo da avere una messa a fuoco di pochi centimetri e rapporto di ingrandimento esagerato, quando invertiamo l'ottica dobbiamo ricordare che:
1. a 18 mm si ha più ingrandimento che a 55mm.

2. la profondità di campo come si vede dalla foto è ridottissima quindi sarà a fuoco solo una piccola porzione del soggetto, perché l'apertura del diaframma quando si toglie l'ottica è di default la più aperta possibile (per permettere la messa a fuoco anche con scarsa luminosità) per risolvere in parte questo problema dobbiamo andare in modalità di priorità di diaframma e impostare un apertura compresa tra 11 e 16, tenere premuto il tasto dell'anteprima della profondità di campo e togliere l'obiettivo a reflex accesa, così facendo abbiamo in mano l'ottica con diaframma più chiuso.

3. Conviene lasciare fissa la ghiera della messa a fuoco e avvicinarsi e allontanarsi dal soggetto fino a quanto non sarà a fuoco la zona che ci interessa.

4. Chiudendo l'obbiettivo e invertendolo l'ottica, la luce che arriverà sul sensore sarà molto poca quindi conviene scattare con molta luce per non dover aumentare troppo gli ISO che non vanno tanto d'accordo con la nitidezza tipica della macro fotografia.


lunedì 10 ottobre 2011

Esporre correttamente


Sappiamo benissimo che l'elemento principale della fotografia è la luce, ma come riuscire a coglierla nel modo migliore?
La tecnologia ci mette a disposizione 4 differenti modalità di misurazione della luce che tramite l'obbiettivo arriva al sensore.

Misurazione valutativa   1. Misurazione VALUTATIVA  
Questa modalità può essere utilizzata di default nella maggior parte delle scene, l'esposizione viene calcolata dividendo l'area inquadrata in una matrice di zone più piccole, valutando ogni zona singolarmente, e facendo una media tra le zone in cui sono presenti luce e quelle in cui sono presenti ombre.






Parziale   2. Misurazione PARZIALE  
Questa modalità di misurazione è consigliata quando lo sfondo è molto più luminoso del soggetto in primo piano, si utilizza soprattutto per il contro luce, come si vede in figura l'esposizione viene eseguita sulla zona centrale.




Media   3. Misurazione MEDIA PESATA AL CENTRO
La misurazione viene effettuata al centro e in base ad essa viene calcolata la media da applicare a tutta la scena inquadrata. Può essere vista come la versione semplice della misurazione valutativa.








Spot   4. Misurazione SPOT
Questa misurazione copre circa il 3% della scena posizionata sul punto centrale, è ideale per soggetti con forte illuminazione, ad esempio quando in teatro è il fascio di luce è sul soggetto, utilizzando gli altri metodi l'esposimetro potrebbe essere ingannato dai forti contrasti.

giovedì 6 ottobre 2011

Domande senza risposta


L'arte intesa come forma d'espressione, l'arte mette a disposizione una visione nuova del mondo, affascinante stupefacente, grazie a una bella foto si possono cogliere dettagli che prima risultavano di difficile individuazione, si pensi solo alla fotografia macro quanto ci fa avvicinare e cogliere i minuziosi dettagli, o la capacità di uno zoom di regalarci prospettive schiacciando la visuale che sarebbero risultate altrimenti quasi invisibili all'occhio umano, questo è niente se andiamo oltre all'aspetto tecnico del mezzo le possibilità diventano infinite, molte volte l'arte è l'unico mezzo in grado di esprimere i sentimenti, a colpo d'occhio una foto ci evoca tristezza, allegria, ansi, malinconia, in un istante, cosa che non sarebbe possibile neanche con le parole che usiamo giorno dopo giorno di continuo (qualcuno anche troppo :)) e se fotografare vuol dire scrittura di luce o scrittura con la luce, dipendentemente da quanta importanza diamo all'estro dell'artista, è il mondo che scrive se stesso o noi che scriamo il mondo tramite la fotografia?
mi sono sempre chiesto se fotografare un opera d'arte, come può essere una bella piazza, una statua particolare, insomma qualcosa creato dagli uomini possa essere definito "tuo" portandolo all'interno di una foto.
I metodi per divulgare le proprie fotografie sono infinitamente tanti grazie alla virtualità che circonda i nostro tempo, forse anche troppi, si stanno perdendo d'occhio le mostre e il piacere di stare di fronte a una bella foto in "carta e inchiostro" se prima l'analogico aveva come ultima fase la stampa obbligata adesso possiamo dire che l'ultima fase è la condivisione su internet, con i suoi pregi e difetti.
E per finire, perché se i siti porno sono una cosa come 50 mila siti attivi con materiale pornografico di ogni genere la gente condivide le foto della moglie in pose tutt'altro che artistiche su Flickr? per carità nulla in contrario al puro e sano porno, ma cazzo non su Flickr.

mercoledì 5 ottobre 2011

4 Modalità di messa a fuoco




Importantissimo nella fotografia saper gestire la messa fuoco, la nostra reflex digitale ci mette a disposizione 4 differenti tipologie a secondo della scena, vediamo quali sono e quale conviene usare:

1. ONE SHOT AF
Questa modalità si usa per soggetti statici, l'autofocus blocca il fuoco non appena il "bersaglio" raggiunge il fuoco ottimale, apparirà un led verde visibile in basso a destra del mirino.

2. AI SERVO AF
Ideale per soggetti in movimento, una volta premuto a metà il pulsante di scatto, l'auto focus si regola sempre in modo da avere il miglior fuoco possibile, anche dopo lo scatto la funzione di messa a fuoco costante continua per avere subito la possibiltà di scattare.

3.AI FOCUS AF
Possiamo dire che è l'unione dei primi due sistemi di messa a fuoco, passando automaticamente da "one shot af" a "ai servo af", si usa quindi quando sono presenti sia soggetti statici sia soggetti in movimento.

4. Fuoco MANUALE
Tramite l'apposita levetta sull'obiettivo possiamo impostare il fuoco manuale (MF), questo ci permette di regolare il fuoco girando sulla ghiera dell'obbiettivo, è consigliato in condizione di scarsa luminosità quando l'auto focus non riesce a mettere a fuoco e nella fotografia macro, in modo da avere un maggior controllo su ciò che è vogliamo sia a fuoco.

martedì 4 ottobre 2011

Fantastichiamo la realtà

Foto scattata a bologna a Laura, una modella non professionista, e con la collaborazione di Carla, parrucchiera bolognese e la sua assistente, il tema "fata dei boschi", il tappeto di foglie e i capelli che si perdono su di esso, il bianco leggermente sovraesposto per creare l'effetto fata.




Foto scattata a Ferrara, i due soggetti cercano di allontanarsi, gli sguardi in direzioni opposte, le ombre forti e marcate, il bianco e nero d'obbligo per dare volume alla tristezza della foto.
Scattata a Ferrara durante i Buskers, due pupazzi, le biciclette, simbolo della città, e un bambino che si chiede se sono animate o no, preso impassibile li osserva.









Il molo di marina di Ravenna, un pescatore, la sua canna da pesca, la compagnia di un gabbiano e lo scorrere del tempo segnato dal roteare del faro lontano.

lunedì 3 ottobre 2011

10 Consigli sui paesaggi invernali


Molti scattano quantità infinite di foto durante l'estate, le sagre, le manifestazioni, il mare, foto e foto "estive", ma appena arriva l'inverno prendono la tanto amata reflex e la mettono in letargo, bene con questa selezione vedremo 10 motivi per sporcarci di fango le suole, uscire a fare foto anche d'inverno.

1. Fotografa durante la pioggia
La pioggia è un ottima alleata se vogliamo fotografare i boschi, diminuisce il contrasto e permette di catturare maggiori dettagli nelle zone d'ombra, i tronchi diventano scuri e il giallo del fogliame si mischia alle infinite tonalità dal rosso al marrone scuro presenti nel bosco.

2. Riduci i riflessi eccessivi
Il corredo del buon fotografo di paesaggio naturalista prevede sicuramente un filtro polarizzato, in grado di intensificare il blu del cielo, ma sicuramente molto più utile se si vuole ridurre il riflesso eccessivo su una superficie bagnata.

3. Live-View
Il live view permette di visualizzare la scena non dal mirino, ma dallo schermo LCD, questa funzione risulta molto utile per verificare al meglio la profondità di campo, infatti premendo sul bottone per l'anteprima della profondità di campo e zoomando sul display sarà più facile capire cosa è nitido o su cosa dobbiamo intervenire.

4. Controluce
Il momento migliore è sicuramente prima dell'alba e subito dopo tramonto, questa tipologia di fotografia assume un fascino incredibile, bisogna però che i soggetti siano completamente neri, per fare questo bisogna impostare la lettura dell'esposizione direttamente sullo sfondo, che sarà sicuramente più luminoso del soggetto, creando così una sagoma nera.

5. Usa le foglie
Le foglie d'autunno, calde, morbide, magiche possono essere posizionate su uno sfondo scuro (una roccia o un tronco) creando così meravigliose composizione, sfumando se possibile parte dell sfondo in modo da far risaltare l'attenzione sul soggetto.

6. Evita le alte luci
Mettendo a fuoco un soggetto scuro in cui è presente un cielo molto luminoso, l'esposimetro, soprattutto se la lettura esposimetrica viene effettuata tramite la modalità "spot", tenderà ad esporre correttamente il soggetto e sovraesporre il cielo, risolvi questo problema scattando due foto identiche una esponendo correttamente il cielo e l'altra il soggetto, per poi unirle in post produzione.

7. Usa il treppiede
Il treppiede è sempre un ottimo strumento quando si scatta con tempi di posa lunghi, è inevitabile, se vogliamo tutti gli elementi della foto nitidi, chiudere il diaframma, di conseguenza aumenterà il tempo di esposizione del sensore alla luce.

8. Riflessi
Sfrutta i riflessi, quelli invernali, come quelli notturni portano mistero e fascino nella fotografia.

9. Guardati intorno
L'inverno è pieno di spunti, le gocce d'acqua diventano specchi sul mondo, i primi fiori che sbucano dalla neve, le montagne lontane, la tempesta sul mare.

10. Attrezzati
Porta con te un ombrello, un sacco di plastica trasparente e dello scotch se devi proteggere la tua reflex dalle intemperie, viaggia leggero, e se scatti in un parco portati del pane, sarà più facile avvicinare a te animali da fotografare.