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venerdì 30 settembre 2011

Geotaggami


Il geotag è la possibilità di salvare oltre ai dettagli della foto come data e ora anche le coordinate geografiche del luogo in cui è stata scattata, molte delle nuove compatte hanno integrato nel loro corpo macchina un piccolo modulo GPS che permette di salvare le coordinate al salvataggio della foto su memoria. Per chi volesse questa funzione sulla reflex le possibili strade sono due, o acquista il modulo esterno da inserire nella slitta del flash, collegandolo tramite usb al corpo o se in possesso di uno smartphone android o iphone (con gps integrato) scaricare il software Geotag Photos Pro al prezzo di 3 euro circa. Quello che fa questo meraviglioso programma va ben oltre il geotag, la forza del software è la possibilità di tracciare il percosso effettuato, utile quando, ad esempio, si fa un escursione a piedi, piuttosto che in macchina o in nave.
Il sistema di funzionamento è molto semplice si imposta la stessa data tra reflex e smartphone e si fa partire la registrazione del percorso, quando scattiamo e la foto viene memorizzata sulla memory card, non succede assolutamente nulla, perché l'associazione tra data e ora della foto e data e ora corrispondenti ad una posizione del tracciato vanno sincronizzati successivamente tramite pc, tramite un piccolo software in grado di leggere i file .gpx come GPicSync o trasportando il file direttamente in Google Earth per vedere il percorso su mappa.

Porto di Bari, Italia
Izmir, Turchia
Istanbul, Turchia



giovedì 29 settembre 2011

10 Consigli sulla fotografia notturna


Città illuminata, riflessi sul mare VS rumore eccessivo, micro mosso
Ecco come rendere magica, incantevole, romantica una fotografia notturna :

1. Uso del treppiede
Fondamentale nel corredo fotografico il treppiede è essenziale quando si vogliono scattare foto con tempi di posa molto lunghi, il cavalletto deve essere robusto, leggero, ma soprattutto stabile, ma tutto questo ruota in base alle esigenze che si hanno, se devo scalare una montagna preferirò uno leggero e trasportabile, anche se il vento lassù può giocarci brutti scherzi :)

2. Dove mettere il cavalletto
Con lunghe esposizioni ogni vibrazione si avvertirà nella foto, generando l'effetto micro-mosso, è importante quindi posizionarlo ben saldo in terra, possibilmente non su un ponte o vicino al passaggio delle auto.

3. Occhio al vento
Anche con un buon treppiede avvolte, soprattutto in presenza di forte vento, è necessario legare un peso alla colonnina centra del cavaletto, in modo da aumentarne la stabilità.

4. Disattivare lo stabilizzatore
Lo stabilizzatore di immagine presente sull'obiettivo (IS per Canon e VR per Nikon) non va d'accordo con il cavalletto, occorre impostarlo su off, disattivandolo si ha anche un miglioramento del sistema di messa a fuoco in quanto ha a disposizione maggiore energia dalla batteria.

5. Regola le impostazioni
Solitamente le foto di notte con il cavalletto si fanno a ISO 100, il minimo che può la reflex, si è portati a pensare che meno luce ci sia e più alti devono essere gli ISO, ma allora a cosa servirebbe il cavalletto? ;)
dobbiamo regolare il diaframma in modo che ci sia una buona profondità di campo (f/18-f/22 dipende anche dall'obbiettivo usato) usando un diaframma così chiuso avremmo inoltre quel effetto bagliore nei punti luce, a ISO 100 e f/22 potrebbero non bastare un tempo di 30 secondi e quindi andare sulla modalità BULB che permette di tenere esposto il sensore per tutto il tempo necessario.

6. Autoscatto
Per evitare di muovere la reflex durante lo scatto ci sono due soluzioni, o si usa un telecomando per il controllo remoto o l'autoscatto impostato di default a 2 secondi.

7. Bilanciamento del bianco
Essenziale in tutte le foto il bilanciamento del bianco, è un operazione che come dice il nome stesso serve a impostare il colore in modo tale che il bianco della foto sia il più simile possibile al bianco della "realtà", nella fotografia notturna impostando il valore "automatico" in Camera Raw di Photoshop si ottengono buoni risultati, se si vogliono invece accentuare il blu del cielo all'imbrunire si può usare "Tungsteno".

8. Riflessi
Sono le luci che caratterizzano la maggior parte delle foto notturne, perché non accrescerne l'efficacia facendole riflettere su superfici d'acqua o metalliche?!

9. Scie
Abbiamo visto molti effetti, il bagliore, il riflesso, ma quello sicuramente più interessante è la scia luminosa che lasciano i veicoli che si muovono all'interno della nostra inquadratura.

10. Porta una luce
Non meno importante quando si esce di notte a fare fotografie è avere con se una lampadina elettrica, ti permette di muoverti con semplicità di trovare ciò che cerchi e perché no sperimentare qualcosa di nuovo illuminando la scena.

La cosa bella della fotografia è che anche se non segui nessuna di queste regole puoi fare lo stesso una foto stupenda ;)

mercoledì 28 settembre 2011

Controllo remoto Canon eos fatto in casa

Telecomando infrarossi o "a filo"?
A  filo fatto in casa...

- Cavo con jack da 2,5mm
- 2 pulsanti contatto in chiusura (premendo chiude)
- 1 interruttore (on/off)

Ecco lo schema per la realizzazione:

martedì 27 settembre 2011

Reagire o Pianificare

I valori da prendere in considerazione quando stiamo per fare "click" sono innumerevoli, tempo, diaframma, iso, composizione, luce, profondità di campo, metodo di misurazione, messa a fuoco, sono tutti valori su cui è abbastanza facile intervenire secondo i propri gusti personali e alle condizioni della scena, quello che più difficile modificare è l'immagine che noi vediamo della scena e che vogliamo diventi fotografia, c'è chi è più attratto da foto "posate", pianificate, in cui gli elementi all'interno dell'inquadratura sono ben studiati, la posizione del soggetto è prestabilita, e chi invece predilige fotografie di strada, in cui conta l'attimo, in cui le azioni dei soggetti non sono modificabili o lo sono in maniera minima. Ciò che è stato appena detto è vero nella maggior parte dei casi, ma il discorso cambia se pensiamo al fotografo di strada americano Philip-Lorca diCorcia che nascondeva delle luci azionabili con un radiocomando nella scena in modo che la vita quotidiana assumeva un tono cinematografico, o come la famosissima foto di Robert Doisneau, "Bacio davanti all'Hotel De Ville" in cui i soggetti principali sono due attori e la scena non è colta al volo ma preparata, anche se per molto tempo si è creduto nella casualità di quel bacio in mezzo a una Parigi caotica. Insomma è importante pianificare il momento dell scatto, ma si deve essere abili a lasciare aperta la possibilità di reagire d'istinto, lasciandoci cogliere dal momento in cui tutto è casualmente e perfettamente in equilibrio.

lunedì 26 settembre 2011

Concorso Leica

Il trucco c'è...
Dal lontano 1839, data della nascita della fotografia per merito del genio di Daguerre, è stata proprio Leica a rendere possibile la fotografia di strada, con tempi di posa rapidi anche senza l'ausilio del flash, la compatta 35mm rivoluzionò il mondo della fotografia avvicinandolo al concetto che oggi abbiamo di "scatto", ma torniamo a noi, il contest.
Sicuramente ghiotta per molti di noi avere tra le mani a una Leica X1 in comodato d'uso per 3mesi e fin qui tutto perfetto, il problema sorge nel metodo di scelta delle fotografie, per passare la prima "tappa" devi avere il maggior numero di "mi piace" e "tweet", il problema è che per raggiungere i numeri, riempi le bacheche di amici, fotografi e non, con spam sul contest, sicuramente i concorsi seri ci sono, nei quali, una giuria di fotografi vede le foto di tutti i candidati, con occhio critico esprime un giudizio e le classifica, con questa strada sai che la prima "tappa" l'hai passata perché le tue foto sono interessanti, hanno colpito,  perché sono delle belle foto...

domenica 25 settembre 2011

La foto del Giorno

Una delle più belle foto della storia fotografica italiana, scattata nel 1977 da Gianni Berengo Gardin.
Magnifica è la forza di questo bianco e nero, a prima vista non rispetta le classiche regole (2/3 tra cielo e mare, il soggetto principale non è decentrato), ma ha una carica emozionale altissima, il richiamo alla vita, semplice, triste, mai banale è molto evidente.
Berengo Gardin nasce il 10 ottobre 1930 in Liguria, esordisce giovane come fotoreporter per "Il Mondo" e successivamente collabora con le più importanti testate giornalistiche italiane ed internazionali, ha fatto mostra delle sue opere negli Stati Uniti, in Germania, Italia, di notevole spessore, i suoi scatti nello studio bolognese di via Fondazza di Giorgio Morandi, nel 2009 pubblica "Reportrait. Incursioni di un reporter nel mondo della cultura", una raccolta di ritratti, non gente comune come ci ha sempre abituati, ma intellettuali, artisti, scrittori.
Una piccola curiosità, Berengo gardin ha scattato più di un milione e 300 mila rullini.