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giovedì 8 novembre 2012

Canon EF 50mm 1.8 o Canon 50mm 1.4 USM?

Scattata con il Canon 50 mm 1.4


Il dilemma di molti fotografi in possesso del canon EF 50mm 1.8 è quello di sostituirlo con il fratello maggiore, la versione con apertura massima di 1.4 e motore USM. Ma ne vale davvero la pena? conviene investire 300 euro per un ottica così simile?

Esistono 4 versioni canon di obiettivi fissi con lunghezza focale di 50mm:

- Canon EF 1.8
- Canon EF 1.4 USM
- Canon EF 2.5 MACRO
- Canon EF 1.2 L USM

Come alternativa Sigma troviamo l'ottimo:
- Sigma 50mm 1.4 EX DG HSM

Io questo passo l'ho fatto, non per una questione di nitidezza, ne per solidità al tatto (avevo la versione mark1 dell'1.8) l'investimento è stato spinto dalla lentezza eccessiva e la scarsa capacità di agganciare il soggetto in situazione di luce molto critica (vedi concerti, teatro). Il motore di messa a fuoco dell'1.4 non è un vero USM come possiamo trovare nel 1.2, ma è un micro USM, comunque la differenza con l'1.8 è evidente.

NITIDEZZA:
Per quanto riguarda la nitidezza devo dire che non c'è una grande differenza, l'1.4 è morbido a tutta apertura ma comunque buono se il soggetto è molto vicino, infatti la vera debolezza è lo scarso potere risolvente a TA, a f/1.8 si equivalgono, forse leggermente più nitido al centro 1.4, ma un pelino migliore l'1.8 ai bordi. Due foto fatte con i due obiettivi risulterebbero quasi indistinguibilii... A f/2.8 diventano decisamente nitidi, per arrivare al massimo intorno ad f/4.

SFOCATO:
Lo sfocato è migliore quello dell' 1.4, soprattutto se ci sono luci, foglie o comunque elementi ripetitivi.Questo è causato dal maggiore numero di lamelle, 8 per l'1.4 e 5 per l'1.8.

VELOCITA' AF
La velocità dell'autofocus è decisamente migliore quella dell'1.4, è presente un micro motore USM con correzione della messa a fuoco continua manuale, non è al livello del motore USM ad anello, ma pur sempre rapido e preciso.

COSTRUZIONE:
La costruzione se paragoniamo il 50 mm 1.4 e il 50 mm 1.8 II è a favore del primo, più pesante e robusto, più comoda la ghiera di messa a fuoco manuale dell'1.4 posizionata centralmente, inoltre è presente la scala delle distanze. Vi ricordo che il 50 mm 1.4 ha diametro filtri 58 mm, mentre il 50 mm 1.8 è di 52 mm, io preferisco il diametro di 58 mm perché nelle ottiche di fascia media è il diametro più utilizzato, quindi non c'è bisogno di acquistare filtri con diametri diversi per ogni lente.

PREZZO:
Il prezzo del nuovo affidandoci ai negozi online è di 130 euro circa per la versione 1.8 e 350 euro circa la versione 1.4, ci sono circa 200 euro di differenza.

CONCLUSIONI:
Se ne vale la pena dipende dal fotografo, da cosa fotografa e da quanto vuole spendere, è un obiettivo che è la via di mezzo tra l'economico 1.8 e l'esagerato 1.2, è un buon obiettivo che se la cava bene in ogni occasione. Se la velocità dell'autofocus dell'1.8 vi soddisfa e non la trovate limitante il mio consiglio è quello di non investire nel Canon 1.4, in quanto non c'è una differenza abissale a livello di qualità di immagine. Se avere difficoltà ad aggagiare il soggetto, se non siete soddisfatti dello sfocato, il 50mm 1.4 fa per voi.

sabato 27 ottobre 2012

Come fotografare a teatro

Il teatro è un luogo affascinante, rapido, in continuo movimento, avere la possibilità di scattare dietro il palcoscenico, durante le prove è un occasione fotografica incredibile, ma allo stesso tempo molto, ma molto difficile.


(Fotografia di Luca Concas)


ATTREZZATURA: 
- Obiettivo:
Innanzitutto affrontiamo la questione delle ottiche, se si vogliono ottenere risultati soddisfacenti dobbiamo utilizzare obiettivi con apertura di almeno f/2.8, le luci spesso sono tenue, i tempi di scatto con aperture maggiori sarebbero troppo lunghi, avendo, ahimè, foto mosse.
Per quanto riguarda le lunghezze focali dipende dalla distanza tra noi e il soggetto, con un 50 f/1.4 mm è un 100 f/2.8, mi sono trovato in grado di coprire bene o male tutte le distanze, se si vuole prendere nel complesso tutto il palcoscenico una buona ottica grandangolare e luminosa è il tokina 11-16 f/2.8, con un prezzo non troppo elevato (circa 400 euro usato).
Lo stabilizzatore è sempre un plus, ma ricordatevi che lo stabilizzatore interviene sui tremolii della nostra mano e permettendoci di scattare a mano libera con tempi più lunghi, ma non interviene sul soggetto, quindi se il soggetto è in movimento lo stabilizzatore non ci aiuterà a congelare l'attimo.

- Reflex: 
Solitamente si dice di investire in ottiche più che sul corpo macchina e questo è vero, a teatro una buona reflex, possibilmente full frame è un valore aggiunto che permette scatti puliti a ISO elevati, ma anche con una reflex a formato ridotto si possono scattare ottime foto.


COSA INQUADRARE:

Anche la composizione è alquanto complessa, a teatro ci troveremo spesso con il soggetto illuminato (se ci va bene) e lo sfondo completamente nero, per questo vi consiglio di non inquadrare troppi soggetti in una stessa fotografia, ma di concentrare l'attenzione sul soggetto principale della scena.
La luce in fotografia è la cosa più importante, a teatro le luci spesso tagliano il soggetto in due, evidenziando una zona ben esposta e una sottoesposta, esteticamente questa condizione non è il massimo, soprattutto se lo sfondo è nero, l'unica soluzione, non potendo schiarire col flash è quella di aspettare l'istante in cui il soggetto si sposta in una zona meglio illuminata. 
Non andate troppo vicino, cercate di prenderlo nella totalità dell'azione per raccontare con più facilità l'emozione che vi trasmette.
Il bianco e nero è una possibilità efficace quando i colori non sono necessari alla comprensione del significato della foto, permette di eliminare le dominanti di colore spesso presenti e di dare quel tocco più ricercato.



IMPOSTAZIONI:

- AUTO ISO:
Un funzione davvero molto comoda è quella degli auto ISO, dal menù possiamo scegliere il valore massimo di sensibilità che la macchina fotografica può adoperare in base alla scena. Consideriamo di scattare in manuale con tempo di 1/60s (dipende dall'ottica e dalla velocità della scena, per obiettivi con lunghezza focale elevata il tempo dovrà essere calcolato con la formula: 1/lunghezza focale x fatore di crop) e diaframma di f/2.8, impostiamo la sensibilità in AUTO ISO a 1600, la macchina fotografica ci imposta l'esposizione della scena lasciando invariati i parametri, ma modificando automaticamente la sensibilità fino ad un massimo di 1600 ISO, o il valore massimo che avevamo impostato. Questa funzione è molto comoda a teatro per via delle luci in continuo movimento. Perché scegliere questa modalità e non la semplice priorità di diaframmi e ISO "fissi"? Perché a ISO fissi, se il soggetto cade su una luce molto forte la macchina ci aumenta il tempo lasciando la sensibilità elevata, questo vuol dire che avremo una foto scattata a 1600iso con un tempo di 1/640 ad esempio, secondo voi è meglio avere una foto scattata a ISO 1600, t=1/640 e f/2.8 o è meglio avere una foto scattata a ISO 200 t=1/125 e f/2.8? per me la seconda :)

- MODALITA' SPOT:
L'esposimetro interno della nostra reflex può lavorare in quattro modi, a teatro dobbiamo ricordarci di impostare la modalità spot, che legge l'esposizione nella parte centrale del fotogramma, questo ci è utile perché vogliamo che l'esposizione non venga fatta considerando le zone buie, ma vogliamo in primo luogo che sia correttamente esposto il viso del soggetto principale.

- BLOCCO DELL'ESPOSIZIONE:
Di default, almeno la 550d, se si preme a metà il tasto di scatto blocca la messa a fuoco, ma non l'esposizione, quindi se inquadriamo il soggetto e lo mettiamo a fuoco, nel momento in cui andiamo a ricomporre, quindi spostiamo l'inquadratura mantenendo a fuoco il soggetto, l'esposimetro ricalcolerà l'esposizione in base alla nuova scena, procurandoci il più delle volte foto con il soggetto sovraesposto. A questo problema possiamo trovare soluzione nelle funzioni del menù della macchina fotografica, in cui dobbiamo selezionare il blocco sia dell'esposizione sia della messa a fuoco.

- PUNTO CENTRALE DI MESSA A FUOCO
In situazioni di scarsa illuminazione ci conviene selezionare il punto centrale di messa a fuoco, perché è più rapido e più sensibile e preciso.

- INOLTRE:
Il teatro non consente rumori, muovetevi con estrema delicatezza e non recate disturbo, siate rispettosi per il lavoro e gli sforzi degli altri.



giovedì 27 settembre 2012

Le Canon entry level

Evitando tutto il bla bla bla su cosa sia una entry level e a chi è rivolta, che ormai penso lo sappiano anche i muri, volevo fare un po' di considerazioni, condividere 2-3 pernsieri.
Il punto del discorso:
la mia prima reflex è stata la 450d, macchina stupenda a mio parere, 12MP ne troppi, ne pochi, file puliti, il rumore era evidente a 1600iso, ma perfettamente gestibile, solida, ovviamente non un carrarmato, prezzo del nuovo con 18 55 is, 399, me la sentivo bene, non vorrei esagerare, ma quel senso di robustezza me lo trasmetteva! Sono passato alla 550d, non chissà quale miglioria, ma vendendo il vecchio e aspettando l'offerta ho fatto l'upgrade con soli 100 euro, orientandomi sempre sul nuovo. Dopo 1 anno scarso di utilizzo mi si scolla la parte in gomma, proprio nella parte in cui si impugna, non per negligenza mia visto che la tratto come oro.. (Fortunatamente) questo difetto è frequente e quindi coperto da garanzia, ora il "problema" è che il tempo, tra ritiro, riparazione, ritorno si aggira sui 2mesi, che non sono pochi! Questa è la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso soprattutto perché la 550d non è che mi abbia proprio entusiasmato a pelle, in termini di sensazioni al tatto e qualità costruttiva, per farla breve sembra un giocattolino. Sono un pò amareggiato per quanto riguarda le scelte di madre canon, mi viene in mente il problema della 5d Mark III, in cui la luce del display superiore sfalsava l'esposimetro (lo puoi leggere QUI). Per quanto riguarda Nikon non ho esperienza, ho provato alcune macchine, e mi trasmettono effettivamente più robustezza, anche se il mio cuore batte per canon, qui difficilmente un domani cambierò. A questo punto la soluzione è l'abbandono della fascia amatoriale, con tutti pro e i contro, in primis l'aspetto economico. Altro discorso vale per il software interno, parlando di hardware la 550d è in grado di stupirci, basta installare il firmware modificato, Magic Lantern (scricabile da QUI) per aprire un portone di funzioni, alcune davvero utili, come ad esempio l'intervallometro, il bracketing fino ad un massimo di 9 foto, bypassando le 3 di defautl, rilevatore di movimento, controlli migliori per audio e video... Perché non li troviamo installati in Camera e pronti all'uso con il firmware originale?

venerdì 20 luglio 2012

Nuova canon full frame economica?


Dai rumors sembrerebbe proprio che Canon abbia intenzione di commercializzare una reflex full frame ad un prezzo più che competitivo, sotto la soglia dei 1500 Euro.
Stiamo finalmente (o forse no) entrando nella categoria delle reflex a pieno formato "entry level", considerando che l'ammiraglia nella categoria APS-C, ovvero la 7d abbinata al 18 135 IS costa circa 1600 euro il prezzo della (forse) 6d è davvero qualcosa di straordinario.
Sempre dai rumors presenti sulla rete la nuova FF dovrebbe avere queste caratteristiche:

- Sensore simile alla 5d mark III da 22 MP
- Raffica in RAW da 4 fotogrammi al secondo
- ISO 100-51200
- 19 punti di messa a fuoco

Io personalmente sono molto attratto dalla possibilità di prendere una reflex full frame a 1500 euro, anche se c'è sempre la paura che vada a finire come con le reflex entry level, se 5 anni fa chi possedeva una reflex era un po' il fotografo di nicchia, quello che scattata non solo alla gitarella la domenica, quello che sapeva fare belle fotografie, adesso la reflex ha perso parte del suo fascino, almeno le entry level, forse proprio perché alla portata di tutti, non vorrei che succedesse la stessa cosa con il pieno formato.

mercoledì 18 luglio 2012

Golden Hour? Magic hour?


E' mezzo giorno andiamo a fare delle belle foto al mare? o in montagna? in città?
Aspetta avevo letto un articolo su Il photoblog che parlava di golden hours, ma non ricordo tanto bene...

Per Golden Hour, in italiano ora d'oro, si intende quel momento della giornata in cui la luce solare a livello fotografico è la migliore possibile, voi dire grazie l'alba e il tramonto, e avete ragione!
Voglio però segnalarvi un sito in cui selezionando dalla mappa il luogo che volete fotografare vi dice orari di alba e tramonto in modo da potervi organizzare al meglio possibile.

Ecco il collegamento al link: QUI

giovedì 24 maggio 2012

Vecchi flash su reflex digitali?



Ci sono due grandi filoni di pensiero sull'uso del flash, opposti tra loro, chi non lo vuole neanche sentire nominare: "il flash da quel senso di piatto e poca dinamicità alla foto" e chi invece crea, sperimenta, lo sposta dalla slitta e inserisce punti di luce interessanti. (probabilmente i primi non sono mai andati oltre quello incorporato).
Ecco cosa fare prima di innestare un vecchio flash sulla reflex digitale:

1. Cambiamo le batterie, sicuramente saranno usurate dal tempo, e comunque scariche.

2. Dobbiamo vedere se possiamo montare il flash sulla slitta della reflex senza rischi, qui entrano in gioco le tensioni ai capi dei contatti a caldo, per intenderci quello centrale in basso e quello di fianco ("nascosto" all'interno della slitta). La differenza di potenziale (tensione, misurata in Volt) deve essere assolutamente inferiore a quanto la nostra macchina fotografica possa reggere.
Le reflex digitali, in quanto elettroniche hanno una portata massima nell'ordine dei 6-12V, valore molto minore rispetto alle vecchie analogiche che sopportavano tranquillamente 200-250V, per questo non è difficile trovare vecchi flash con queste tensioni.
Molte persone poco pratiche di elettronica fanno il ragionamento seguente: "Il flash che ho trovato in soffitta è alimentato da 4 pile da 1,5V, quindi a rigor di logica (la loro), 4 x 1.5V = 6Volt, la mia reflex ne regge dai 6V ai 12V quindi posso montarlo senza alcun problema, con il risultato di danneggiare in maniera grave l'attrezzatura.
Perché questo ragionamento non fila?
Perché all'interno del flash è presente un grande condensatore (è un componente elettronico che immagazzina energia elettrica, generando una differenza di potenziale, tra il + e il - dei suoi 2 piedini), che si carica dopo ogni scatto, cioè parte dell'energia elettrica tramite un circuito passa dalle pile al condensatore (ecco spiegato il tempo di ricarica del flash) e nel momento dello scatto l'energia "amplificata" del condensatore viene scaricata alla torcia generando la "flashata".
E' molto semplice misurare questa tensione, basta munirsi di un tester (costa pochi euro, pensa quanti ne risparmi), collegare lo spinotto rosso (+) nel piedino centrale in basso del flash e lo spinotto nero (-) nel contatto laterale. Impostare la scala, se necessario, per sicurezza tenerla nell'ordine dei 250V e tramite il tasto "test" verificare quanta tensione vede il nostro tester, se non succede nulla, cioè non avviene una lettura significativa, vuol dire che la scala che abbiamo precedentemente impostato è troppo alta per la tensione del flash, quindi impostare la scala a circa 120 Volt e continuare così fino a quanto non si ha una scala adeguata e il tester ci da il valore esatto, ricordate che dobbiamo misurare la tensione sia quanto il flash è carico (a regime, indicato dal led) quindi pronto a scattare, sia quando scatta, perché alcuni scaricano nei contatti solo durante la flashata.

-3. Se la tensione resta nel range 0-12V e solo in questo caso possiamo montarlo sulla reflex.

Come possiamo utilizzare un flash con tensione superiore?
I metodi per evitare il contatto diretto tra flash e reflex sono sostanzialmente 2:

- L'uso di una fotocellula, cioè quel dispositivo che ci permette di comandare il flash esterno con il flash integrato della reflex. Questa soluzione è molto economica, nell'ordine della ventina di euro, però ci costringe ad usare il flash on camera che darà il suo contributo alla foto anche se impostato alla minima potenza, inoltre capita abbastanza frequentemente che i duei flash non si vedano e quindi quello esterno non scatti.

- L'uso dei trigger wireless cioè la coppia trasmettitore/ricevitore che senza cavi permettono la sincronizzazione tra flash e macchina, soluzione più costosa, ma decisamente più comoda.

CONSIDERAZIONI:
I vecchi flash non permettono la trasmissione dei dati relativi alla potenza o esposizione (ricordi, hanno solo 2 piedini) quindi la tripletta ISO diaframma e tempo dovrà essere impostata tenendo conto della potenza standard del flash. Possiamo però ricorrere a piccoli escamotage: anteporre tra il soggetto e il flash un foglio di carta bianca che attenui e diffonda la luce, o far rimbalzare la luce su una superficie.
Anche con un vecchio flash si possono ottenere risultati molto creativi, quindi perché non provare?!

giovedì 19 aprile 2012

Splendide Fotografie in HDR

(fotografie di Luca Concas)
La tecnica HDR (High Dynamic Range), permette di creare foto in cui la gamma dinamica è molto più ampia rispetto a ciò che può catturare il sensore con un singolo scatto. Avendo scene molto contrastate, con delle zone molto chiare e delle zone molto scure, il sensore riesce a memorizzare correttamente (in base alle impostazioni della macchina fotografica) o le zone scure, bruciando i bianchi, o le zone chiare bucando i neri,(Bruciare i bianchi vuol dire che le zone molto luminose nella foto sono prive di dettagli risultando completamente bianche, bucare i neri vuol dire che nelle zone scure non vi è dettaglio, e quindi risulterà solo nero) questo perché a differenza dell'occhio umano il sensore ha la possibilità di catturare una gamma dinamica molto più limitata (un ampiezza di circa 7 stop di luminosità contro i 10 dell'occhio umano). L'unica soluzione per ovviare a questo problema è quello di scattare più foto a esposizioni differenti, in modo da preservare tutti dettagli, e unirle successivamente tramite software.

Vediamo adesso COSA SERVE per ottenere ottimi risultati:

- Macchina Fotografica in cui possiamo impostare almeno Tempo e Diaframma, su qualunque reflex questo è possibile, ma sulle compatte, solo quelle di fascia alta possiedono questa caratteristica.

- Treppiede, è fondamentale in questa tecnica, perché gli scatti che andremo a sovrapporre successivamente devono combaciare alla perfezione.

- Photomatix, è uno dei tanti software in grado di creare ottime foto HDR, cosa molto comoda che legge direttamente i file raw.


CONSIGLI:

- Scattare in Raw, perché come sappiamo è il file "grezzo" su cui è più facile apportare modifiche.
- Fotografare paesaggi statici con forti contrasti.
- Includere nella scena il cielo colmo di nuvole.
- Prediligere i grandangoli anche spinti.
- Usare la priorità di diaframmi, e cambiare il tempo, questo perché se cambiassimo il diaframma, cambierebbe di conseguenza la profondità di campo e non avremo scatti perfettamente sovrapponibili.
- Solitamente i diaframmi chiusi, nell'ordine di f/10 sono da preferire per avere una buona parte di scena a fuoco.
- Scattare con il fuoco manuale o con il punto di messa a fuoco centrale, questo per mettere a fuoco sempre lo stesso punto.
- Solleviamo lo specchio dell'otturatore per evitare vibrazioni e quindi micro-mosso.

PROCEDIAMO:

- Scattiamo almeno 3 foto, una sotto esposta, una correttamente esposta e una sovraesposta, per fare questo abbiamo a disposizione il bracketing, ovvero la macchina fotografica scatterà 3 foto in successione, con +1 stop e -1stop di luminosità a partire da quella esposta correttamente.


- Non ci resta che aprire Photomatix, andare su "Load Bracketed Photos" e selezionare le nostre 3 immagini:


- Ci comparirà una schermata in cui possiamo scegliere se allineare le immagini, ridurre gli artefatti, ridurre di una percentuale il rumore e l'aberrazione cromatica, valori che spunteremo in base alle nostre esigenze:


- Cliccando su "OK" il software procederà alla conversione e unione dei file raw, fornendoci una prima anteprima veloce.(La velocità di questo processo ovviamente dipenderà dal computer in uso, dal numero di foto, dalla grandezza e da cosa si è deciso di spuntare nella schermata precendente).


- Cliccando adesso su "Tone mapping / Fusion" riusciremo a visualizzare i parametri che ci permettono di applicare gli effetti che più si avvicinano all'idea che abbiamo della foto finale.


- Settati i parametri non ci resta che cliccare su "Process" in basso a destra, attendere, e salvare la nostra foto HDR dal menù a tendina, File_Save As.


mercoledì 18 aprile 2012

Problemi Canon 5d mark III

Canon ha presentato da non molto la 5d mark III, reflex top di gamma della casa "rossa" ad un prezzo superiore ai 3000 euro pr il solo corpo macchina. Iniziano però i problemi, pare infatti che lo schermo LCD posto nella parte superiore della reflex, se acceso, sfalsi in qualche modo l'esposimetro, è come se buona parte della luce arrivi sull'esposimetro dandoci foto sotto esposte e quindi inutilizzabili.
Canon ha ammesso ufficialmente questo difetto e sta valutando come muoversi per ovviare al problema.


Come si vede dall'immagine, con il display spento e il tappo al posto dell'obiettivo la 5d mark III segna 13 secondi, premendo sul tasto di accensione del display, il tempo cala drasticamente a 6.

In questo LINK canon USA conferma il problema del display LCD.

lunedì 5 marzo 2012

Marzo, il mese degli ISO AUTO


Una modalità sottovalutata è ISO AUTO, solitamente infatti si imposta il valore ISO più basso possibile per la scena. Questo nella maggior parte dei casi in cui è presente una buona illuminazione va bene, si ha un ampio controllo sulla profondità di campo e come tutti sappiamo ISO bassi garantiscono poco rumore digitale e tempi se in condizione di buona luminosità, accettabili per evitare il micro-mosso.

Ma come facciamo a fotografare soggetti in rapido movimento e con luminosità variabile?

Questa condizione capita spesso quando si fotografano volatili in una giornata con il sole e molte nuvole, le nuvole spostate dal vendo infatti si mettono per qualche secondo tra il soggetto e il sole, riducendone così la luminosità, per questo scattando in priorità di diaframmi, il tempo diventerà più lungo e rischieremo di non riuscire a congelare l'azione, trovandoci con una foto da cestinare e un momento magari unico nella giornata perso.

In queste situazioni la modalità ISO AUTO è una vera e propria manna dal cielo, dobbiamo impostare la reflex in modalità manuale, scegliamo un tempo di scatto che congeli l'azione e l'apertura in modo da avere una foto correttamente esposta a ISO 100 quando non ci sono nuvole, ma andremo ad impostare ISO AUTO nel menù ISO, in modo che quando  il soggetto sarà coperto dalla nuvola non cambierà il tempo di scatto o l'apertura, ma automaticamente aumenterà la sensibilità ISO del sensore, quando la nuvola si sarà spostata gli ISO torneranno al valore minimo, non rischiando così di perdere l'attimo.

Le fotocamere adesso dispongono di un ulteriore miglioramento, poter impostare il massimo valore di AUTO ISO oltre il quale la reflex non può spingersi.

Questa modalità è inoltre utile per chi utilizza la registrazione video, solitamente tempo e apertura sono costanti durante una ripresa, difficilmente continuando a registrare si cambiano questi 2 valori. Se non si vuole interrompere la registrazione durante il passaggio da esterno molto luminoso a interno più buio, come spesso avviene ad esempio quando si entra in una casa, la luminosità si riduce notevolmente avendo una scena sicuramente sottoesposta, impostando ISO AUTO automaticamente il video resterà esposto correttamente, mantenendo i valori di apertura e tempo desiderati, aumentando gli ISO.

lunedì 27 febbraio 2012

Fissi stabilizzati?


Apre le danze Canon al mondo dei fissi stabilizzati, presentando 2 nuovi obiettivi che vanno ad aggiungersi al già ampio parco ottico EF, lo schema interno è completamente ridisegnato rispetto alle versioni "liscie", il che dovrebbe incrementare a detta della casa rossa anche la resa ottica, stiamo parlando del Canon EF 24mm f/2.8 USM IS (caratteristiche) e del Canon EF 28mm f/2.8 USM IS (caratteristiche).

Saranno disponibili a giugno 2012, al prezzo di 829 $ per il 24mm e di 799 $ per il 28mm.

Ma la stabilizzazione può essere un fattore determinante con lunghezze focali così ridotte?
Il vantaggio di avere un ottica fissa stabilizzata discretamente luminosa è quella di poter sfruttare una maggiore profondità di campo potendo chiudere un pò il diaframma e mantenendo tempi di scatto accettabili in condizione di scarsa illuminazione e se si scatta a mano libera. Infatti se consideriamo ad esempio il 24mm su full frame avremo un tempo minimo di sicurezza per evitare il micro-mosso di 1/24s, con il recupero di 4stop dichiarato da Canon per il suo sistema IS, potremo spingerci fino ad un tempo di scatto "sicuro" di 1/8s. 

Questa soluzione non ha entusiasmato in molti, lo stabilizzatore su ottiche grandangolari è poco determinante, infatti è un sistema nato per le ottiche tele, in cui i tempi di sicurezza, data la grande lunghezza focale, sono molto più ridotti, inoltre chi si specializza nelle fotografie di paesaggio difficilmente lascia a casa il treppiede.

Personalmente mi butterei più su un 24-28 mm con apertura massima di f/1.8, per prima cosa il costo è molto ridotto, quasi la metà rispetto la versione IS, per non parlare del migliore sfocato che si avrà con un f/1.8, la versione stabilizzata è molto consigliata invece a chi utilizza la reflex per girare video, in questo caso è utile avere un ottica stabilizzata che riduca i tremolii.

Discorso diverso si potrebbe fare se l'ottica sarebbe un f/1.8 o f/1.4 IS, perché si avrebbe un obbiettivo molto lumino, con un valore aggiunto quale è la stabilizzazione, cioè non si dovrebbe scegliere tra luminosità o stabilizzazione.

Ultima considerazione sicuramente meno determinante è l'estetica, sono meno belli esteticamente rispetto alla generazione precedente dei grandi serie EF.

mercoledì 18 gennaio 2012

Ottiche Canon FD su Canon EOS


A tutti è passata per la testa di la possibilità di montare vecchie ottiche FD su canon EOS digitale. Qualcuno le ha in soffitta, altri le trovano sui più famosi siti di annunci a prezzi stracciati. Vediamo se è possibile montarle in modo abbastanza agevole o se è meglio rinunciare.

L'attacco Canon FD è stato presentato nel 1971 ed è il successore del Canon FL, rispetto quest ultimo l'FD ha in più la possibilità di una lettura TTL a tutta apertura. 

Per Innestare le ottiche Canon FD su EOS ci vuole un adattatore, che può essere di due tipi, con o senza lente.

Vediamo cosa comporta l'uso di un adattatore FD/EOS:

Svantaggi: 
- Si perdono gli automatismi, il cambio dell'apertura va fatta sull'obiettivo girando la ghiera.
- La messa a fuoco è manuale, su apc risulterà molto difficoltoso mettere a fuoco, a causa della ridotta dimensione del mirino.
- Se si utilizza un adattatore senza lente, l'obiettivo può essere usato solo per foto macro, infatti la messa a fuoco risulterà impossibile all'infinito.
- Se si utilizza l'adattatore con lente, la messa a fuoco all'infinito sarà mantenuta, ma l'ottica perderà parte della sua nitidezza.

Vantaggi
- La maggior parte degli obiettivi si trova a prezzi decisamente bassi.
- Tra le ottiche FD si possono trovare grandi obiettivi, come i serie L, con aperture estremamente ampie.

Concludendo possiamo affermare che l'uso dell'adattatore è giustificabile sole se si è in possesso di un ampio corredo e di alta qualità, con obiettivi serie L e luminosità f/1.2 o f/1.4, negli altri casi non conviene investire in ottiche FD, in quanto scomode e con lente addizionale necessaria, la qualità risulta essere decisamente ridotta, conviene puntare su ottiche EF, che si costano molto di più, ma sicuramente più adatte al digitale e migliori a livello qualitativo.

giovedì 12 gennaio 2012

Quanto costa fotografare?


Oggi vedremo 3 possibili corredi fotografici Canon suddivisi in base alla fascia di prezzo dei più famosi negozi online. Partendo da una spesa minima il corredo fotografico sarà composto da attrezzatura amatoriale: corpo macchina entry level se pur di ottima qualità, zoom economici e qualche accessorio. Arriveremo ad un corredo di fascia alta, con corpo macchina full frame, ottiche d'eccezione e chi più ne ha più ne metta.


FASCIA BASE:
- Canon 550D (circa 500€)

- Canon 18-55 is f/3.5-5.6 (circa 150€)
- Canon 50 mm f/1.8 (circa 100€)
- Canon 55-250 is f/4-5.6 (circa 200€)

- Treppiede Trepix 60-160cm (circa 50€)
- Borsa Fotografica (circa 70€) 
- 2 Memorie SD 8GB 20mb/s (circa 30€)

TOTALE: Circa 1100 euro, questa soluzione consente di effettuare la maggior parte degli scatti avendo "coperte" le focali da 18 mm a 250mm, la canon 550d ha una buona resistenza al rumore dovuto agli alti ISO, il sensore è infatti lo stesso della 60d e 7d pur avendo una costruzione decisamente più economica, in condizioni di scarsa illuminazione ci viene in aiuto il buon vecchio 50mm 1.8, che data la sua luminosità, diventa adatto per ritratti sfocando il soggetto, e concerti che solitamente hanno un illuminazione critica. Aggiungiamo a tutto ciò un cavalletto che fa il suo dovere negandoci però quel senso di robustezza che tanto ci aggrada.




FASCIA MEDIA:
- Canon 7D (circa 1300€)

- Tokina 11-16 f/2.8 PRO DX (circa 550€)
- Canon 28mm f/1.8 USM (circa 400€)
- Canon 50mm f/1.4 USM (circa 350€)
- Canon 85mm f/1.8 USM (circa 400€)
- Canon 70-200 f/4 L USM (circa 600€)

- Treppiede Velbon sherpa (circa 120 euro)
- Battery Grip Canon BG-E7 (circa 150 euro)
- Filtro polarizzatore (circa 80 euro)
- Filtri ND (circa 70 euro)
- Borsa fotografica (130 euro)
- 4 Memorie SD 8GB 20mb/s (circa 60€)

TOTALE: Circa 4200€, andando su un corpo macchina molto più professionale della 550d, ma soprattutto concentrandoci su ottiche fisse e molto luminose di qualità, costruzione e velocità di messa a fuoco degni di nota, la nostra spesa, diventa decisamente sostanziosa, quasi 4 volte tanto rispetto la soluzione precedente, c'è da considerare che alcuni accessori su cui prima non ci siamo concentrati particolarmente, come un treppiede di qualità in grado di reggere il peso non indifferente della 7d e del 70-200 f/4 L adesso diventa essenziale.




FASCIA ALTA:
- Canon 1D x (circa 6000€)

- Canon 8-15 f/4 L (circa 1300€)
- Canon 16-35 f/2.8 L (circa 1500€)
- Canon 50mm 1.2 L (circa 1500€)
- Canon 85 mm 1.2 L (circa 1800€)
- Canon 70-200 f/2.8 IS L (circa 1700€)
- Canon 400mm f/2.8 L (circa 7000€)

- 2 borse fotografiche (circa 300€)
- 2 Memorie 8GB 150x (circa 180€)
- Canon extender 2X iii (circa 450€)
- Treppiedi completo (circa 350€)
- Filtri vari (circa250€)

TOTALE: Superiamo il 20mila € di attrezzatura, è evidente in questa categoria non abbiamo badato a spese, penso che non ci sia tanto da commentare se non che chi arriva a fare investimenti del genere anche solo prendendo un ottica tra quelle elencate e sicuramente un fotografo professionista o comunque con anni di esperienza alle spalle, il quale sa bene dove puntare, cosa scegliere e perché.



CONCLUSIONI:

Ovviamente questi sono esempi volti a farci un idea, il mercato dell'usato è un buon metodo per ridurre anche in maniera considerevole la spesa necessaria alla creazione del nostro parco ottiche e attrezzatura fotografica. La maggior parte dei fotografi si indirizzano verso un genere fotografico particolare e in base a quello fanno ruotare attorno le ottiche o gli accessori, per questo motivo la spesa dipenderà molto da persona a persona, ma sostanzialmente se vogliamo coprire gran parte delle focali, dal grandangolo al tele, l'attrezzatura da acquistare è quella sopra indicata.

mercoledì 11 gennaio 2012

Full Frame o Aps a confronto

Molti di noi sicuramente pensano che il grande passo e forse l'utimo a livello di corpo macchina sia il passaggio dal formato ridotto APS al pieno formato FULL FRAME, ma passare al FF porta dei vantaggi davvero significativi? e quali svantaggi? il rumore digitale è effettivamente minore da giustificarne il passaggio?

Ricordiamo innanzi tutto che il FF ha una dimensione di 24x36 mm, esattamente come quello della rullino fotografico in analogico, mentre l'APS ha dimensioni che variano, se ben di pochissimo, tra le varie marche :
Canon 22,2x14,8 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.6x
Nikon, Sony, Pentax 23,6x15,7 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.5x

Vantaggi Full Frame:

- SENSORE DECISAMENTE PIU' GRANDE, il che comporta a parità di megapixel un densità minore di pixel che si traduce in meno rumore in quanto ogni singolo pixel viene "colpito" dalla luce in maniera più efficace.

- LO SFOCATO, far risaltare il soggetto dallo sfondo risulta molto più semplice, lo sfocato che si ottiene con un APS a f/2.8 e quivale circa a quello che si ottiene con un FF a f/4.

- MIRINO più ampio e luminoso.

- TEMPI di scatto equivalenti ridotti, non dovendo moltiplicare per il fattore di crop un 50mm, ad esempio, resta un 50mm quindi il tempo di sicurezza sarà 1/50, mentre lo stesso obbiettivo su aps equivale ad un 80 mm, di conseguenza si avrà un tempo di sicurezza di 1/80.


Vantaggi APS:

- UTILIZZA LA PARTE MIGLIORE DELL'OBIETTIVO, Il sensore APS effettuando un vero e proprio crop dell'immagine proveniente dall'obiettivo EF va a ritagliare la zona centrale che è quella in cui la lente si comporta meglio soprattutto in termini di nitidezza, vignettatura e distorsione.

- Il FATTORE MOLTIPLICATIVO può risultare utile se si utilizzano tele obiettivi in quanto ne aumenta la lunghezza focale, prendiamo ad esempio un obiettivo fisso 300 mm, su aps risulterà essere un 480mm.

- COSTO di produzione minore.

- Il corpo macchina sarà più COMPATTO il che comporta inoltre un peso minore.

- Le reflex Canon FF montano obiettivi dedicati esclusivamente al pieno formato, mentre quelle aps montano sia gli obiettivi specifici per aps (EF-S) che quelli per Full Frame (EF). Per avere grandangoli effettivi infatti, su aps si deve ricorrere ad ottiche dedicate, con lunghezza focale di almeno 18mm.

INOLTRE:
Esistono molti altri formati, alcuni derivano dall'analogico ed altri invece nascono con il digitale, alcuni esempi:
Le reflex full frame attualmente presenti sul mercato sono:
- CANON EOS 1Ds MARK III (6000€)  LINK
- CANON EOS 5D MARK II (2000€)  LINK
- CANON EOS 1Dx (6000€)  LINK
- SONY A900 (2500€)  LINK
- NIKON D3S (4000€)  LINK
- NIKON D700 (2000€)  LINK
- NIKON D4 (6000€)  LINK
-NIKON D3x (6000€)  LINK


CONCLUSIONI:
Come si può ben vedere le reflex a pieno formato sono decisamente più costose delle reflex a formato ridotto, si deve inoltre considerare l'investimento sull'ottica, che deve essere necessariamente di qualità.
Il passaggio da APS a FF dipende da come la fotografia fa parte della nostra vita, se intesa come hobby o come professione, in questo caso i costi superiori vengono ammortizzati nel tempo facendo pesare meno l'investimento iniziale. Dipende molto anche dal genere fotografico che prediligiamo, se la fotografia che più pratichiamo è quella sportiva o naturalistica orientarci sul APS è più indicato, se invece amiamo la fotografia paesaggistica o il ritratto o fotografia di moda e concerti, avremo dei risultati migliori con un sensore full frame grazie alla migliore risposta agli alti ISO o allo sfuocato che marca maggiormente il soggetto a fuoco. Per un uso amatoriale comunque una reflex con sensore aps è più che sufficiente, per questo, il mio consiglio è quello di prendere una buona aps di livello medio-alto e investire il denaro risparmiato in ottiche.