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lunedì 5 marzo 2012
Marzo, il mese degli ISO AUTO
Una modalità sottovalutata è ISO AUTO, solitamente infatti si imposta il valore ISO più basso possibile per la scena. Questo nella maggior parte dei casi in cui è presente una buona illuminazione va bene, si ha un ampio controllo sulla profondità di campo e come tutti sappiamo ISO bassi garantiscono poco rumore digitale e tempi se in condizione di buona luminosità, accettabili per evitare il micro-mosso.
Ma come facciamo a fotografare soggetti in rapido movimento e con luminosità variabile?
Questa condizione capita spesso quando si fotografano volatili in una giornata con il sole e molte nuvole, le nuvole spostate dal vendo infatti si mettono per qualche secondo tra il soggetto e il sole, riducendone così la luminosità, per questo scattando in priorità di diaframmi, il tempo diventerà più lungo e rischieremo di non riuscire a congelare l'azione, trovandoci con una foto da cestinare e un momento magari unico nella giornata perso.
In queste situazioni la modalità ISO AUTO è una vera e propria manna dal cielo, dobbiamo impostare la reflex in modalità manuale, scegliamo un tempo di scatto che congeli l'azione e l'apertura in modo da avere una foto correttamente esposta a ISO 100 quando non ci sono nuvole, ma andremo ad impostare ISO AUTO nel menù ISO, in modo che quando il soggetto sarà coperto dalla nuvola non cambierà il tempo di scatto o l'apertura, ma automaticamente aumenterà la sensibilità ISO del sensore, quando la nuvola si sarà spostata gli ISO torneranno al valore minimo, non rischiando così di perdere l'attimo.
Le fotocamere adesso dispongono di un ulteriore miglioramento, poter impostare il massimo valore di AUTO ISO oltre il quale la reflex non può spingersi.
Questa modalità è inoltre utile per chi utilizza la registrazione video, solitamente tempo e apertura sono costanti durante una ripresa, difficilmente continuando a registrare si cambiano questi 2 valori. Se non si vuole interrompere la registrazione durante il passaggio da esterno molto luminoso a interno più buio, come spesso avviene ad esempio quando si entra in una casa, la luminosità si riduce notevolmente avendo una scena sicuramente sottoesposta, impostando ISO AUTO automaticamente il video resterà esposto correttamente, mantenendo i valori di apertura e tempo desiderati, aumentando gli ISO.
lunedì 27 febbraio 2012
Fissi stabilizzati?
Apre le danze Canon al mondo dei fissi stabilizzati, presentando 2 nuovi obiettivi che vanno ad aggiungersi al già ampio parco ottico EF, lo schema interno è completamente ridisegnato rispetto alle versioni "liscie", il che dovrebbe incrementare a detta della casa rossa anche la resa ottica, stiamo parlando del Canon EF 24mm f/2.8 USM IS (caratteristiche) e del Canon EF 28mm f/2.8 USM IS (caratteristiche).
Saranno disponibili a giugno 2012, al prezzo di 829 $ per il 24mm e di 799 $ per il 28mm.
Ma la stabilizzazione può essere un fattore determinante con lunghezze focali così ridotte?
Il vantaggio di avere un ottica fissa stabilizzata discretamente luminosa è quella di poter sfruttare una maggiore profondità di campo potendo chiudere un pò il diaframma e mantenendo tempi di scatto accettabili in condizione di scarsa illuminazione e se si scatta a mano libera. Infatti se consideriamo ad esempio il 24mm su full frame avremo un tempo minimo di sicurezza per evitare il micro-mosso di 1/24s, con il recupero di 4stop dichiarato da Canon per il suo sistema IS, potremo spingerci fino ad un tempo di scatto "sicuro" di 1/8s.
Questa soluzione non ha entusiasmato in molti, lo stabilizzatore su ottiche grandangolari è poco determinante, infatti è un sistema nato per le ottiche tele, in cui i tempi di sicurezza, data la grande lunghezza focale, sono molto più ridotti, inoltre chi si specializza nelle fotografie di paesaggio difficilmente lascia a casa il treppiede.
Personalmente mi butterei più su un 24-28 mm con apertura massima di f/1.8, per prima cosa il costo è molto ridotto, quasi la metà rispetto la versione IS, per non parlare del migliore sfocato che si avrà con un f/1.8, la versione stabilizzata è molto consigliata invece a chi utilizza la reflex per girare video, in questo caso è utile avere un ottica stabilizzata che riduca i tremolii.
Discorso diverso si potrebbe fare se l'ottica sarebbe un f/1.8 o f/1.4 IS, perché si avrebbe un obbiettivo molto lumino, con un valore aggiunto quale è la stabilizzazione, cioè non si dovrebbe scegliere tra luminosità o stabilizzazione.
Ultima considerazione sicuramente meno determinante è l'estetica, sono meno belli esteticamente rispetto alla generazione precedente dei grandi serie EF.
mercoledì 18 gennaio 2012
Ottiche Canon FD su Canon EOS
L'attacco Canon FD è stato presentato nel 1971 ed è il successore del Canon FL, rispetto quest ultimo l'FD ha in più la possibilità di una lettura TTL a tutta apertura.
Per Innestare le ottiche Canon FD su EOS ci vuole un adattatore, che può essere di due tipi, con o senza lente.
Vediamo cosa comporta l'uso di un adattatore FD/EOS:
Svantaggi:
- Si perdono gli automatismi, il cambio dell'apertura va fatta sull'obiettivo girando la ghiera.
- La messa a fuoco è manuale, su apc risulterà molto difficoltoso mettere a fuoco, a causa della ridotta dimensione del mirino.
- Se si utilizza un adattatore senza lente, l'obiettivo può essere usato solo per foto macro, infatti la messa a fuoco risulterà impossibile all'infinito.
- Se si utilizza l'adattatore con lente, la messa a fuoco all'infinito sarà mantenuta, ma l'ottica perderà parte della sua nitidezza.
Vantaggi
- La maggior parte degli obiettivi si trova a prezzi decisamente bassi.
- Tra le ottiche FD si possono trovare grandi obiettivi, come i serie L, con aperture estremamente ampie.
Concludendo possiamo affermare che l'uso dell'adattatore è giustificabile sole se si è in possesso di un ampio corredo e di alta qualità, con obiettivi serie L e luminosità f/1.2 o f/1.4, negli altri casi non conviene investire in ottiche FD, in quanto scomode e con lente addizionale necessaria, la qualità risulta essere decisamente ridotta, conviene puntare su ottiche EF, che si costano molto di più, ma sicuramente più adatte al digitale e migliori a livello qualitativo.
giovedì 12 gennaio 2012
Quanto costa fotografare?
Oggi vedremo 3 possibili corredi fotografici Canon suddivisi in base alla fascia di prezzo dei più famosi negozi online. Partendo da una spesa minima il corredo fotografico sarà composto da attrezzatura amatoriale: corpo macchina entry level se pur di ottima qualità, zoom economici e qualche accessorio. Arriveremo ad un corredo di fascia alta, con corpo macchina full frame, ottiche d'eccezione e chi più ne ha più ne metta.
FASCIA BASE:
- Canon 550D (circa 500€)
- Canon 18-55 is f/3.5-5.6 (circa 150€)
- Canon 50 mm f/1.8 (circa 100€)
- Canon 55-250 is f/4-5.6 (circa 200€)
- Treppiede Trepix 60-160cm (circa 50€)
- Borsa Fotografica (circa 70€)
- 2 Memorie SD 8GB 20mb/s (circa 30€)
TOTALE: Circa 1100 euro, questa soluzione consente di effettuare la maggior parte degli scatti avendo "coperte" le focali da 18 mm a 250mm, la canon 550d ha una buona resistenza al rumore dovuto agli alti ISO, il sensore è infatti lo stesso della 60d e 7d pur avendo una costruzione decisamente più economica, in condizioni di scarsa illuminazione ci viene in aiuto il buon vecchio 50mm 1.8, che data la sua luminosità, diventa adatto per ritratti sfocando il soggetto, e concerti che solitamente hanno un illuminazione critica. Aggiungiamo a tutto ciò un cavalletto che fa il suo dovere negandoci però quel senso di robustezza che tanto ci aggrada.
FASCIA MEDIA:
- Canon 7D (circa 1300€)
- Tokina 11-16 f/2.8 PRO DX (circa 550€)
- Canon 28mm f/1.8 USM (circa 400€)
- Canon 50mm f/1.4 USM (circa 350€)
- Canon 85mm f/1.8 USM (circa 400€)
- Canon 70-200 f/4 L USM (circa 600€)
- Treppiede Velbon sherpa (circa 120 euro)
- Battery Grip Canon BG-E7 (circa 150 euro)
- Filtro polarizzatore (circa 80 euro)
- Filtri ND (circa 70 euro)
- Borsa fotografica (130 euro)
- 4 Memorie SD 8GB 20mb/s (circa 60€)
TOTALE: Circa 4200€, andando su un corpo macchina molto più professionale della 550d, ma soprattutto concentrandoci su ottiche fisse e molto luminose di qualità, costruzione e velocità di messa a fuoco degni di nota, la nostra spesa, diventa decisamente sostanziosa, quasi 4 volte tanto rispetto la soluzione precedente, c'è da considerare che alcuni accessori su cui prima non ci siamo concentrati particolarmente, come un treppiede di qualità in grado di reggere il peso non indifferente della 7d e del 70-200 f/4 L adesso diventa essenziale.
FASCIA ALTA:
- Canon 1D x (circa 6000€)
- Canon 8-15 f/4 L (circa 1300€)
- Canon 16-35 f/2.8 L (circa 1500€)
- Canon 50mm 1.2 L (circa 1500€)
- Canon 85 mm 1.2 L (circa 1800€)
- Canon 70-200 f/2.8 IS L (circa 1700€)
- Canon 400mm f/2.8 L (circa 7000€)
- 2 borse fotografiche (circa 300€)
- 2 Memorie 8GB 150x (circa 180€)
- Canon extender 2X iii (circa 450€)
- Treppiedi completo (circa 350€)
- Filtri vari (circa250€)
TOTALE: Superiamo il 20mila € di attrezzatura, è evidente in questa categoria non abbiamo badato a spese, penso che non ci sia tanto da commentare se non che chi arriva a fare investimenti del genere anche solo prendendo un ottica tra quelle elencate e sicuramente un fotografo professionista o comunque con anni di esperienza alle spalle, il quale sa bene dove puntare, cosa scegliere e perché.
CONCLUSIONI:
Ovviamente questi sono esempi volti a farci un idea, il mercato dell'usato è un buon metodo per ridurre anche in maniera considerevole la spesa necessaria alla creazione del nostro parco ottiche e attrezzatura fotografica. La maggior parte dei fotografi si indirizzano verso un genere fotografico particolare e in base a quello fanno ruotare attorno le ottiche o gli accessori, per questo motivo la spesa dipenderà molto da persona a persona, ma sostanzialmente se vogliamo coprire gran parte delle focali, dal grandangolo al tele, l'attrezzatura da acquistare è quella sopra indicata.
mercoledì 11 gennaio 2012
Full Frame o Aps a confronto
Molti di noi sicuramente pensano che il grande passo e forse l'utimo a livello di corpo macchina sia il passaggio dal formato ridotto APS al pieno formato FULL FRAME, ma passare al FF porta dei vantaggi davvero significativi? e quali svantaggi? il rumore digitale è effettivamente minore da giustificarne il passaggio?
Ricordiamo innanzi tutto che il FF ha una dimensione di 24x36 mm, esattamente come quello della rullino fotografico in analogico, mentre l'APS ha dimensioni che variano, se ben di pochissimo, tra le varie marche :
Canon 22,2x14,8 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.6x
Nikon, Sony, Pentax 23,6x15,7 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.5x
Vantaggi Full Frame:
- SENSORE DECISAMENTE PIU' GRANDE, il che comporta a parità di megapixel un densità minore di pixel che si traduce in meno rumore in quanto ogni singolo pixel viene "colpito" dalla luce in maniera più efficace.
- LO SFOCATO, far risaltare il soggetto dallo sfondo risulta molto più semplice, lo sfocato che si ottiene con un APS a f/2.8 e quivale circa a quello che si ottiene con un FF a f/4.
- MIRINO più ampio e luminoso.
- TEMPI di scatto equivalenti ridotti, non dovendo moltiplicare per il fattore di crop un 50mm, ad esempio, resta un 50mm quindi il tempo di sicurezza sarà 1/50, mentre lo stesso obbiettivo su aps equivale ad un 80 mm, di conseguenza si avrà un tempo di sicurezza di 1/80.
Vantaggi APS:
- UTILIZZA LA PARTE MIGLIORE DELL'OBIETTIVO, Il sensore APS effettuando un vero e proprio crop dell'immagine proveniente dall'obiettivo EF va a ritagliare la zona centrale che è quella in cui la lente si comporta meglio soprattutto in termini di nitidezza, vignettatura e distorsione.
- Il FATTORE MOLTIPLICATIVO può risultare utile se si utilizzano tele obiettivi in quanto ne aumenta la lunghezza focale, prendiamo ad esempio un obiettivo fisso 300 mm, su aps risulterà essere un 480mm.
- COSTO di produzione minore.
- Il corpo macchina sarà più COMPATTO il che comporta inoltre un peso minore.
- Le reflex Canon FF montano obiettivi dedicati esclusivamente al pieno formato, mentre quelle aps montano sia gli obiettivi specifici per aps (EF-S) che quelli per Full Frame (EF). Per avere grandangoli effettivi infatti, su aps si deve ricorrere ad ottiche dedicate, con lunghezza focale di almeno 18mm.
INOLTRE:
Esistono molti altri formati, alcuni derivano dall'analogico ed altri invece nascono con il digitale, alcuni esempi:
Le reflex full frame attualmente presenti sul mercato sono:
- CANON EOS 1Ds MARK III (6000€) LINK
- CANON EOS 5D MARK II (2000€) LINK
- CANON EOS 1Dx (6000€) LINK
- SONY A900 (2500€) LINK
- NIKON D3S (4000€) LINK
- NIKON D700 (2000€) LINK
- NIKON D4 (6000€) LINK
-NIKON D3x (6000€) LINK
CONCLUSIONI:
Come si può ben vedere le reflex a pieno formato sono decisamente più costose delle reflex a formato ridotto, si deve inoltre considerare l'investimento sull'ottica, che deve essere necessariamente di qualità.
Il passaggio da APS a FF dipende da come la fotografia fa parte della nostra vita, se intesa come hobby o come professione, in questo caso i costi superiori vengono ammortizzati nel tempo facendo pesare meno l'investimento iniziale. Dipende molto anche dal genere fotografico che prediligiamo, se la fotografia che più pratichiamo è quella sportiva o naturalistica orientarci sul APS è più indicato, se invece amiamo la fotografia paesaggistica o il ritratto o fotografia di moda e concerti, avremo dei risultati migliori con un sensore full frame grazie alla migliore risposta agli alti ISO o allo sfuocato che marca maggiormente il soggetto a fuoco. Per un uso amatoriale comunque una reflex con sensore aps è più che sufficiente, per questo, il mio consiglio è quello di prendere una buona aps di livello medio-alto e investire il denaro risparmiato in ottiche.
Ricordiamo innanzi tutto che il FF ha una dimensione di 24x36 mm, esattamente come quello della rullino fotografico in analogico, mentre l'APS ha dimensioni che variano, se ben di pochissimo, tra le varie marche :
Canon 22,2x14,8 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.6x
Nikon, Sony, Pentax 23,6x15,7 mm ---> comporta un fattore di crop di 1.5x
Vantaggi Full Frame:
- SENSORE DECISAMENTE PIU' GRANDE, il che comporta a parità di megapixel un densità minore di pixel che si traduce in meno rumore in quanto ogni singolo pixel viene "colpito" dalla luce in maniera più efficace.
- LO SFOCATO, far risaltare il soggetto dallo sfondo risulta molto più semplice, lo sfocato che si ottiene con un APS a f/2.8 e quivale circa a quello che si ottiene con un FF a f/4.
- MIRINO più ampio e luminoso.
- TEMPI di scatto equivalenti ridotti, non dovendo moltiplicare per il fattore di crop un 50mm, ad esempio, resta un 50mm quindi il tempo di sicurezza sarà 1/50, mentre lo stesso obbiettivo su aps equivale ad un 80 mm, di conseguenza si avrà un tempo di sicurezza di 1/80.
Vantaggi APS:
- UTILIZZA LA PARTE MIGLIORE DELL'OBIETTIVO, Il sensore APS effettuando un vero e proprio crop dell'immagine proveniente dall'obiettivo EF va a ritagliare la zona centrale che è quella in cui la lente si comporta meglio soprattutto in termini di nitidezza, vignettatura e distorsione.
- Il FATTORE MOLTIPLICATIVO può risultare utile se si utilizzano tele obiettivi in quanto ne aumenta la lunghezza focale, prendiamo ad esempio un obiettivo fisso 300 mm, su aps risulterà essere un 480mm.
- COSTO di produzione minore.
- Il corpo macchina sarà più COMPATTO il che comporta inoltre un peso minore.
- Le reflex Canon FF montano obiettivi dedicati esclusivamente al pieno formato, mentre quelle aps montano sia gli obiettivi specifici per aps (EF-S) che quelli per Full Frame (EF). Per avere grandangoli effettivi infatti, su aps si deve ricorrere ad ottiche dedicate, con lunghezza focale di almeno 18mm.
INOLTRE:
Esistono molti altri formati, alcuni derivano dall'analogico ed altri invece nascono con il digitale, alcuni esempi:
Le reflex full frame attualmente presenti sul mercato sono:
- CANON EOS 1Ds MARK III (6000€) LINK
- CANON EOS 5D MARK II (2000€) LINK
- CANON EOS 1Dx (6000€) LINK
- SONY A900 (2500€) LINK
- NIKON D3S (4000€) LINK
- NIKON D700 (2000€) LINK
- NIKON D4 (6000€) LINK
-NIKON D3x (6000€) LINK
CONCLUSIONI:
Come si può ben vedere le reflex a pieno formato sono decisamente più costose delle reflex a formato ridotto, si deve inoltre considerare l'investimento sull'ottica, che deve essere necessariamente di qualità.
Il passaggio da APS a FF dipende da come la fotografia fa parte della nostra vita, se intesa come hobby o come professione, in questo caso i costi superiori vengono ammortizzati nel tempo facendo pesare meno l'investimento iniziale. Dipende molto anche dal genere fotografico che prediligiamo, se la fotografia che più pratichiamo è quella sportiva o naturalistica orientarci sul APS è più indicato, se invece amiamo la fotografia paesaggistica o il ritratto o fotografia di moda e concerti, avremo dei risultati migliori con un sensore full frame grazie alla migliore risposta agli alti ISO o allo sfuocato che marca maggiormente il soggetto a fuoco. Per un uso amatoriale comunque una reflex con sensore aps è più che sufficiente, per questo, il mio consiglio è quello di prendere una buona aps di livello medio-alto e investire il denaro risparmiato in ottiche.
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venerdì 16 dicembre 2011
Canon 18 55 IS II vs Canon 50mm 1.8 mk1
Obiettivo zoom o fisso, ottica da kit si o no?
Oggi vediamo un breve test utile a capire pregi e difetti dell'uno rispetto all'altro, vedremo come varia la nitidezza al variare dell'apertura, ed è proprio con questa prova che partiremo, portando l'apertura del 50mm da 1.8 verso valori più chiusi e da f/5.6 lo paragoneremo con il 18-55 IS:
Come emerge dalla comparazione il 50 mm si comporta decisamente meglio ad ogni apertura rispetto al 18 55 IS che parte da un apertura f/5.6, solo da f/16 a f/22 la nitidezza sembra simile, forse leggermente in vantaggio in 18 55 IS II, il contrasto è più accentuato per lo zoom ma complessivamente meno nitido.
Questi test sono sempre da prendere con i guanti, non sono bibbie della nitidezza ottica, la quantità di luce che arriva al sensore grazie ad un'apertura ampia, tempi rapidi senza dover aumentare eccessivamente gli ISO e la possibilità di uno sfocato che esalta il soggetto a mio parere risulta molto più gratificante, utile alla riuscita di una bella fotografia rispetto ad un obiettivo che produca foto che croppate al 100% siano ancora estremamente nitida.
Oggi vediamo un breve test utile a capire pregi e difetti dell'uno rispetto all'altro, vedremo come varia la nitidezza al variare dell'apertura, ed è proprio con questa prova che partiremo, portando l'apertura del 50mm da 1.8 verso valori più chiusi e da f/5.6 lo paragoneremo con il 18-55 IS:
(Clicca sull'immagine per vederla ingrandita)
Come si può notare dal crop al 100% il Canon 50 mm 1.8 a tutta apertura risulta essere abbastanza "morbido", a f/2.8 la nitidezza migliora decisamente per arrivare al valori ottimali già a f/4.
Adesso vedremo valori superiori a f/4 comparandoli con il 18 55 IS:
(clicca sull'immagine per vederla ingrandita)
Questi test sono sempre da prendere con i guanti, non sono bibbie della nitidezza ottica, la quantità di luce che arriva al sensore grazie ad un'apertura ampia, tempi rapidi senza dover aumentare eccessivamente gli ISO e la possibilità di uno sfocato che esalta il soggetto a mio parere risulta molto più gratificante, utile alla riuscita di una bella fotografia rispetto ad un obiettivo che produca foto che croppate al 100% siano ancora estremamente nitida.
martedì 13 dicembre 2011
Il "normale" che su aps si reinventa: Canon 50 mm f/1.8
Differenze costruttive tra Mk1 e Mk2 tutte a favore della prima versione (apparte una, chissa quale) :
- Attacco in metallo contro la plastica della più recente versione, sicuramente il metallo resiste meglio al continuo cambio di ottica, anche se la plastica utilizzata nella mk2 è ottima, garantendo un ridotto tasso di usura anche dopo aver montato l'obbiettivo svariate e svariate volte, l'attacco in metallo è sicuramente più professionale, regalandoci quel senso di solidità che il Canon 18 55 ci ha sempre negato.
- Ghiera dedicata per la messa a fuoco manuale nella prima versione, rotazione della lente nella seconda, questo comporta la rotazione della lente durante la messa a fuoco, con i problemi che conosciamo, come la difficoltà di montare un filtro polarizzato. Nella prima versione, girando la ghiera (molto comoda) la lente non ruota, ma si sposta avanti e indietro.
- Scaletta delle distanze presente nella prima versione e assente nella seconda.
-Peso, 190 g per la Mark1 e 130g per la Mark2, a mio avviso, un peso di circa 60g in più non affatica minimamente il braccio durante il trasporto, però bilancia adeguatamente il peso della reflex.
- Passiamo all'unica nota negativa per il Canon 50mm 1.8 mk1...il prezzo.
Come sempre e come in ogni contesto la qualità si paga e pur essendo un obiettivo di oltre 20anni, è diventato un pezzo quasi introvabile, il prezzo si aggira intorno ai 120-150 euro per un mk1 usato e 80-120 euro circa per il Mark2 nuovo (60 euro circa per l'usato).
Elencate le caratteristiche che differenziano le due versioni, ma soprattutto tenendoli in mano e vedendoli montati, possiamo affermare che il mk2 non è altro che una versione economica del mk1, ognuno deciderà se e quale acquistare. Tutti e 2 hanno un rapporto qualità prezzo ottimo la scelta dipende; se siete interessati esclusivamente alla qualità ottica potete tranquillamente indirizzarvi verso la seconda versione più economica e di facile reperibilità, se invece pensate che anche l'occhio voglia la sua parte, vi piace avere un obiettivo che si senta, che dimostri robustezza allora la differenza di prezzo è sicuramente accettabile per spingervi a cercare tra l'usato un Canon 50mm 1.8 Mk1 e chissà magari con un pò di fortuna e pazienza, lo troviate a meno della nuova versione :).
Qualunque prendiate la differenza qualitativa con il 18 55 è notevole, vi farà pensare di venderlo e buttarvi sul mondo delle ottiche fisse, questo è sicuro.
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